Economia

Disability manager e osservatorio aziendale, parte il primo progetto biennale

Merck Serono ha costituito al suo interno un osservatorio e un disability manager, secondo le indicazioni dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità: è la prima azienda a farlo. Il progetto durerà fino al marzo 2019

di Redazione

Merck Serono è la prima azienda in Italia a costituire al suo interno un osservatorio e un disability manager, secondo le indicazioni dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (qui l'articolo di Vita.it che presentava l'idea). Il 10 marzo è stato firmato a Roma, tra la Direzione Aziendale della multinazionale farmaceutica Merck Serono, la Femca CISL di Roma Capitale e Rieti con Filctem CGIL e Uiltec UIL, un progetto sperimentale volto all’inserimento dei lavoratori con disabilità in un contesto aziendale. Riguarda la sola sede di via Casilina 125. Il progetto durerà due anni, è il primo nel settore farmaceutico e ha l’obiettivo di valorizzare i lavoratori con disabilità e affetti da patologie gravi o ingravescenti, dall’entrata in azienda come per tutta la vita professionale.

Il progetto ripercorre la proposta dell’Osservatorio Nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità. Il Disability Manager aziendale sarà Francesco Luchi, HR Director di Merck Serono: avrà la responsabilità dell’inserimento dei lavoratori con disabilità e sarà la persona che avrà il compito di facilitare le relazioni interne all’azienda e che dovrà individuare e rendere accessibili le soluzioni tecniche e organizzative necessarie a questi lavoratori. Nasce anche un Osservatorio tecnico aziendale sull’inclusione lavorativa, un organismo paritetico bilaterale aziendale. Il progetto biennale vuole avviare nelle aziende un insieme di azioni e di interventi strutturati volti a:

  • favorire la creazione di opportunità per il miglioramento delle qualità del lavoro e delle relazioni all’interno dell’azienda Merck Serono;
  • porre la persona con disabilità nelle condizioni di poter essere produttiva in modo congruente con le proprie capacità e aspirazioni;
  • individuare in accordo con la persona, gli accomodamenti ragionevoli e le soluzioni organizzative capaci di valorizzare le abilità e le competenze di ciascun lavoratore;
  • favorire il benessere organizzativo e contenere le conflittualità;
  • favorire la permanenza al lavoro e il mantenimento dell’impiego e delle mansioni adeguate;
  • promuovere il monitoraggio costante degli ostacoli di carattere organizzativo, ambientale e comportamentale che impediscono la piena inclusione lavorativa, così come l’accesso ai servizi previsti per tutti gli altri lavoratori.

Foto FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

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