Formazione

Disabilità: Oms fissa nuovi criteri di valutazione

Per la prima volta si tiene conto dei fattori ambientali

di Gabriella Meroni

Si chiama International Classification of Functioning, Disability and Health e, accettato da 191 Stati, e’ il nuovo strumento elaborato dall’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) per descrivere e misurare la salute e la disabilita’ della popolazione. ”L’Oms lo presenta oggi a Ginevra per la prima volta -ha spiegato Matilde Leonardi, medico Oms e neurologa all’Istituto nazionale Besta di Milano, intervenuta oggi a Roma ad un seminario organizzato dall’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) per illustrare in anteprima il nuovo studio. ”Si tratta di una vera e propria rivoluzione nella percezione della disabilita’ -ha detto- che tiene conto per la prima volta di fattori ambientali. L’Icf, la nuova classificazione, prende infatti in considerazione gli aspetti sociali della disabilita’ che rappresenta la correlazione fra stato di salute e ambiente”. Il documento e’ stato pubblicato lo scorso maggio in sei differenti lingue (arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo) e verra’ presentato ‘politicamente’ a tutti i ministri della Sanita’ ad aprile del 2002, durante la conferenza mondiale dell’Oms che si terra’ a Trieste. La classificazione e’ stata testata nei 7 anni precedenti in 65 Stati e l’Italia ha rappresentato il Paese leader, realizzando nel1998 il Disability Italian Network che ha riunito 35 centri coordinati dall’Agenzia di sanita’ pubblica della Regione Friuli Venezia Giulia.”L’Icf rappresenta un modello universale che avra’ sicure conseguenze sulla pratica medica e sulle politiche sociali e sanitarie -ha aggiunto Matilde Leonardi – Nell’elaborazione dello studio ci siamo completamente distaccati dal sistema di punteggi e graduatorie e abbiamo utilizzato un linguaggio neutrale per evitare di ‘ghettizzare’ le persone”. Il documento pone infatti tutte le malattie e le condizioni di salute sullo stesso piano, senza distinguerle in base a cio’ che le ha causate, mentre invece, a parita’ di patologia, analizza il contesto sociale, famigliare,abitativo o lavorativo del soggetto, elementi questi che possono di gran lunga influire sulla qualita’ della vita. ”Con le nuove classificazioni internazionali elaborate dall’Oms, sara’ necessario rivedere i criteri di accertamento dell’invalidita’ -ha detto Giovanni Pagano, presidente Anmic- Nonpiu’ quindi solo una valutazione della riduzione della capacita’lavorativa, ma una classificazione che tenga conto della salute dei disabili insieme a fattori personali e socio-ambientali”. Favorevole alla valutazione globale della persona anche il sottosegretario alla Sanita’, Antonio Guidi che durante il suo intervento ha sottolineato l’importanza di modificare il metro di valutazione dell’invalidita’.”Se si comincia con la somma delle incapacita’ e si costruisce la casa dei diritti esigibili senza un nuovo metro -ha detto- si rischia anche di tornare indietro”.


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