Politica
Disabilità: «Il nuovo Governo avvii subito il confronto con le associazioni»
Ci sono pagine nuove da scrivere, come quelle dei decreti attuativi per la delega sulla disabilità. Ma ci sono anche tante "vecchie" questioni ancora senza una risposta adeguata, che siano l'inclusione scolastica, il lavoro, la vita indipendente, la non discriminazione... Fish e Fand chiedono che Parlamento e Governo avviino subito un lavoro sinergico con le associazioni e per dare continuità ai lavori in corso proroghino l'attuale Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e del Comitato Tecnico Scientifico
di Redazione
Quali sono le aspettative delle persone con disabilità e dei loro familiari all’inizio di questa nuova legislatura? «Gli apprezzati interventi della senatrice a vita Liliana Segre e dell’onorevole Ettore Rosato, che hanno presieduto rispettivamente la prima seduta della XIX Legislatura del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, nonché gli interventi dei neo eletti Presidenti Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, hanno portato la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità) ad esprimere conseguenti aspettative per le condizioni di vita di milioni di persone con disabilità e per i loro familiari. Sono istanze complesse, drammaticamente presenti in tante quotidianità di cittadini e cittadine che vivono in Italia, ma che ancora non hanno trovato adeguate e strutturali risposte», scrivono le due federazioni in un comunicato congiunto.
Le sfide più urgenti
Dai decreti attuativi della Legge Delega al Governo in materia di disabilità al monitoraggio degli impegni assunti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dall’aumento delle pensioni di invalidità alla lotta alla segregazione. Dal maggiore sostegno alle persone con disabilità per la loro autodeterminazione e la vita indipendente a misure e servizi per il supporto all’occupazione e al mantenimento del posto di lavoro per le persone con disabilità, dal sostegno per i caregiver familiari ai sostegni e i servizi per l’abitare, dal miglioramento dell’inclusione scolastica all’accesso ai diritti e alla partecipazione civile. Ma anche interventi per migliorare la mobilità e l’accessibilità, il diritto alle cure migliori, il contrasto alla discriminazione multipla delle donne con disabilità. Altri nodi fondamentali sono già ben indicati nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che attende ancora adeguata attuazione, a ben tredici anni dalla ratifica attraverso la legge 18/2009. Sono tante e sempre più urgenti le sfide con cui il nuovo Esecutivo dovrà misurarsi.
In particolare, Fish e Fand chiedono subito una proroga «del mandato dell’attuale Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e del Comitato Tecnico Scientifico, per poter completare i provvedimenti in essere. In questo senso auspichiamo la prosecuzione del percorso avviato con il Ministero per le Disabilità, costituendo, da subito, un Organismo di Coordinamento, trasversale tra i diversi Ministeri, così come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, disegnandone il ruolo, la struttura, le competenze, rafforzandone le attribuzioni delegate in modo che non possa essere ritenuto una “riserva” in cui confinare un tema considerato erroneamente marginale, ma che diventi davvero la cabina di regia e di monitoraggio affinché tutte le politiche, e non solo quelle di settore, assumano sempre come rilevanti i temi della disabilità».
Il nuovo Governo ha già in mano una road map: è il secondo Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. «È necessario, quindi, avviare da subito un confronto ed un coinvolgimento tra il nuovo Esecutivo e le due Federazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie, come indicato dall’articolo 4, comma 3 della citata Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. FISH e FAND sono disponibili, come hanno dimostrato già con gli ultimi Governi. Ora tocca al nuovo Parlamento e Governo avviare da subito questo confronto, anche perché il lavoro da fare è davvero tanto ed è l’ora di dare finalmente una svolta alle politiche sulla disabilità nel nostro Paese».
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