Cultura

Disabilità e lavoro, dibattito a Special Olympics

Durante la settimana di Fiuggi dedicata a sport e disabilità si è parlato che di inserimento lavorativo dei portatori di handicap

di Giampaolo Cerri

Sono un milione le persone con disabilità mentale in Italia. Per loro, spesso, il lavoro è un diritto negato anche se la stragrande maggioranza sarebbe in grado di svolgere un’ attività lavorativa. Un problema serio con ricadute sociali impressionanti: negare il diritto al lavoro signignifica di fatto negare il diritto all’indipendenza e creare situazioni spesso drammatiche per le famiglie che vedono con angoscia l’ incerto futuro dei loro ragazzi. Di questo si è occupata la convention “Disabilità Mentale e Lavoro” organizzata a Fiuggi da Special Olympics Italia all’interno della settimana dei Giochi Nazionali: “L’ultimo muro da abbattere – ha precisato Alessandro Palazzotti presidente dell’Onlus – nel rapporto fra handicap e lavoro è quello della disabilità mentale. Malgrado le difficoltà i disabili fisici sono riusciti a ritagliarsi uno spazio attivo nel mondo del lavoro. Per i nostri ragazzi questo è ancora al di là dal venire”. Lo strumento per superare queste barriere è la legge sul collocamento mirato dei disabili, la 681999 “Questa legge” ha evidanziato il responsabile ragionale Cgil per l’area handicap Mario De Luca: ” va ancora tarata. Ci sono ancora molti aspetti che vanno messi a punto, adeguati alle diverse situazioni. Complessivamente però si è raggiunto un punto d’equilibrio fra i nostri interessi e quelli degli imprenditori”. Il punto d’equilibrio è individuare e sfruttare le abilità delle persone. E in questo pratica sportiva e mondo del lavoro si sovrappongono “così come sui campi sportivi – prosegue Palazzotti – noi cerchiamo di far sfruttare al massimo le potenzialità dei ragazzi. Lo stesso può e deve avvenire nel mondo del lavoro. E così come nello sport anche nel lavoro è necessaria la figura di un allenatore che segua i ragazzi. Alcune grosse aziende come la Mc Donald’s ha inserito accanto ai ragazzi con disabilità mentale un coach. Questo affiancamento ha dato esiti sorprendenti sia in termini di risultati per l’azienda sia per i nostri ragazzi,che dall’impegno lavorativo hanno ricavato grossi benefici. Le famiglie, inoltre, possono guardare al futuro dei loro figli con più serenità”.


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