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DISABILII. Assistenza autogestita: presentato un ddl bipartisan

La proposta del Movimento nazionale per la vita indipendente è approdata alla Camera mercoledì 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità

di Chiara Cantoni

Si chiama «assistenza personale autogestita» ed è il contenuto del ddl bipartisan intitolato “Disposizione a favore delle persone con disabilità grave”, presentato ieri 3 dicembre alla Camera. L’idea è quella di un finanziamento erogato dall’ente locale alla persona con handicap o alla sua famiglia, in modo tale da consentirgli di pagare una o più persone che lo assistano a domicilio.

La proposta, nata in seno al Movimento nazionale per la vita indipendente, prevede l’istituzione di un Fondo nazionale di 25 milioni di euro per il 2009, e altrettanti per il 2010 e 2011. «Con questa proposta di legge», spiegano i promotori, «abbiamo voluto porre all’attenzione del legislatore la necessità di riconoscere in maniera compiuta alle persone con disabilità grave il diritto di organizzare la propria esistenza evitando soluzioni semiresidenziali o residenziali che, in ogni caso, mortificano la dignità della persona disabile e della sua famiglia».

Il sostegno al ddl arriva da parlamentari di entrambi gli schieramenti, quali Ileana Argentin del Pd, Silvana Mura dell’IdV, Gianfranco Paglia e Carmelo Porcu entrambi del PdL, oltre che da molti rappresentanti delle Associazioni di persone con disabilità. L’onorevole Antonio Mazzocchi (PdL), questore della Camera e primo firmatario della proposta, ha richiamato la necessità di dare risposte concrete e immediate alle richieste dei disabili, spiegando come il nuovo ddl altro non sia che l’estensione nazionale di un modello di assistenza già in funzione in sei regioni (Piemonte, Veneto, Friuli, Toscana, Marche e Lazio), che permette un risparmio delle casse della sanità fino al 25%. «Purtroppo, oggi, in ambito di Politiche sociali e sanitarie», hanno detto dal Movimento, «le Regioni preferiscono investire in istituti, case-famiglia e centri semiresidenziali, molto spesso senza tener conto delle esigenze espresse dalla persona con handicap». Il modello dell’assistenza autogestita, dunque, risponde a una duplice esigenza: da un lato, aiutare le amministrazioni locali a contenere la spesa sanitaria, e, dall’altro, rispettare il diritto del disabile a vivere una vita il più possibile indipendente.
Sempre nella giornata di ieri, contestualmente alla presentazione del ddl bipartisan, Mazzocchi ha chiesto l’impegno del Parlamento e dei presidenti delle Camere «affinché si ratifichi al più presto la Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità». Ed è stata, infine, preannunciata la presentazione di un’interrogazione sulle aziende (una su quattro), che non adempiono all’obbligo di assumere disabili.


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