Welfare

Disabili e lavoro: più scappatoie per le imprese?

Pronto il nuovo testo sugli esoneri parziali per le assunzioni di disabili. Secondo la Fish «si allargano ulteriormente le maglie e concedono ancora più scappatoie alle aziende»

di Redazione

All’indomani dell’incontro del 14 gennaio con il sottosegretario Guerra, in molti erano ottimisti. Sembrava infatti che l’intervento annunciato sugli esoneri parziali concessi alle imprese rispetto all’obbligo di assumere persone con disabilità andasse nell’ottica di restringere la possibilità (già oggi ampiamente diffusa, se non opzione quasi preferenziale vista l'irrisorietà della sanzione prevista) che un’impresa svicolasse semplicemente pagando un piccolo esborso economico. Sembra invece che il testo licenziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali non vada nella direzione attesa. La Fish, nel dare notizia del decreto, denuncia infatti che «dal nuovo decreto ci si attendeva che vi fosse un deciso intervento restrittivo e di buon senso per restituire posti di lavoro e un impiego dignitoso a migliaia di persone con disabilità. Purtroppo il testo del decreto che verrà sottoposto il 24 gennaio alla Conferenza Stato Regioni tradisce ampiamente queste aspettative».
Cosa dice il testo? «Il testo del decreto allarga ancora le maglie degli esoneri parziali, consente nuove e più ampie scappatoie, beffando le aspettative delle migliaia di persone con disabilità escluse dal mondo del lavoro», commenta molto duramente Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Domani la Conferenza Stato Regioni esaminerà il decreto, dando un parere vincolante: «Chiediamo di respingere il documento e di chiederne una nuova e più garantista stesura», continua Barbieri. «Anche alle Regioni conviene contare su Cittadini inclusi al lavoro, anziché persone discriminate da affidare ai servizi sociali per interventi tristemente riparatori».

Dopo la denuncia della Fish arriva anche la bocciatura da parte della Cisl: «Il testo del Decreto Esoneri che il Ministero del Lavoro ci ha inviato è assolutamente inaccettabile», dice in una nota il Segretario confederale Pietro Cerrito. «Il testo non è conforme a quanto preannunciato nel Tavolo aperto il 14 gennaio dal Ministro Fornero e va, invece, nella direzione contraria di permettere a molte più imprese, anche senza particolari requisiti, di chiedere di essere parzialmente esonerate dagli obblighi di assunzione di persone con disabilità». Anche la Cisl rinnova la richiesta alle Regioni di non approvare tale testo in Conferenza Unificata e consentire così che si riapra la discussione.
I punti critici secondo la Cisl sono tre: primo, il riferimento alla disciplina degli "accomodamenti ragionevoli" prevista dalla Convenzione ONU è solamente citata nel testo e non resa operativa; secondo, non vi è traccia di tutta quella serie di strumenti, a partire dalle "convenzioni di esternalizzazione", a disposizione dei servizi per promuovere inserimenti di persone con disabilità e rendere il ricorso agli esoneri parziali solamente residuale. Terzo, e cosa assolutamente più grave, «se prima un'azienda poteva essere parzialmente esonerata dagli obblighi della legge 68/99 in caso di difficoltà legate alla faticosità della prestazione lavorativa richiesta, alla pericolosità o alla particolare modalità di svolgimento dell'attività lavorativa stessa, ora – se fosse approvato questo testo – la stessa azienda potrebbe essere esonerata anche solo in caso di "esigenze di carattere organizzativo" riferite a mansioni considerate incompatibili con l'assunzione di persone con disabilità».

 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.