Volontariato

Diritto d’asilo, votato il testo unificato. An, fa un altro sorpasso a sinistra

Dopo la proposta sul voto agli immigrati, Alleanza Nazionale lancia (soprattutto agli alleati) un’altra sfida.

di Redazione

Secondo atto della svolta pro immigrati di An. Dopo l?offensiva di Fini sulla concessione del voto agli immigrati, la destra del centrodestra serve un altro piatto che potrebbe risultare indigesto ad alcune componenti della maggioranza. La commissione Affari costituzionali della Camera ha infatti votato l?adozione di un testo unificato sul diritto d?asilo che accorpa le due storiche proposte in materia, quelle presentate da Antonio Soda (Ds) e dal collega Enzo Trantino (An, sì proprio lui il presidente della commissione Telekom Serbia). Il provvedimento ha contato sul sostegno dei gruppi dell?opposizione, mentre An, Forza Italia e Udc si sono astenute. La Lega ha espresso invece voto contrario. Ma non tragga in errore l?astensione di An, “figlia della circostanza:”, spiega il deputato siciliano, “ancora manca una direttiva europea e norme su questa materia potrebbero essere il cavallo di Troia per aggirare surrettiziamente le regole vigenti in materia di immigrazione, ma che non attenua la nostra convinzione sulla bontà del provvedimento”. Una giustificazione che tiene il provvedimento ben a distanza dai pantani della scorsa legislatura “quando il populistico minestrone fra diritto d?asilo, immigrazione e criminalità che la maggioranza ha dato in pasto alla pubblica opinione ha tagliato le gambe alla mia proposta”, ricorda Soda. Fanalino di coda in Europa Un fallimento che ha lasciato l?Italia nella scomoda posizione di essere l?unico Paese europeo senza una legge sul diritto d?asilo, mentre a Londra e Parigi, solo per citare due casi, già si lavora per rinnovare norme esistenti. Nel frattempo le nostre coste continuano a essere l?approdo geograficamente naturale per migliaia di disperati in fuga da guerre e povertà. Una circostanza che fa a pugni con le statistiche. In Italia, infatti, ogni anno vengono presentate appena 15mila domande di asilo (ma solo il 5% di queste viene accolto). In Gran Bretagna, invece, sono 115mila. Il perché lo rivela Andrea Accardi, portavoce della campagna Diritto d?asilo-una questione di civiltà: “Spesso gli stranieri che arrivano da noi non conoscono i loro diritti e in altri casi non hanno la possibilità di seguire l?iter della domanda perché privi della residenza”. Così nel 70% dei casi il richiedente non si presenta alle audizioni presso la Commissione esaminatrice. Un flop che dura dall?approvazione della Convenzione di Dublino del 1990. Dopo la sortita di Fini, però, la locomotiva sociale di An viaggia a velocità doppia. Questa volta Trantino non si nasconde: “Abbiamo fatto trenta, possiamo fare trentuno, anche perché il tema dell?asilo offre meno problemi rispetto alla questione del voto”. Con buona pace della Lega, il provvedimento è considerato “urgente” da An, malgrado la strategica astensione espressa in Commissione. “Non è la prima volta che il partito di Bossi si schiera su posizioni diverse dalla nostra”, continua Trantino, “noi però non cerchiamo l?unanimità, ma la maggioranza. Anzi, aver anticipato certe preoccupazioni significa che i nodi saranno sciolti in via preventiva, in modo da presentare una legge corazzata, in grado di sopportare anche i prevedibili attacchi che arriveranno dall?interno della maggioranza”. Sorpassato di slancio l?ostacolo padano, l?altro scoglio è la mancanza di una cornice legislativa a livello continentale. Anche su questo punto però le porte sono spalancate. Anzi Trantino ricalca per filo e per segno il solco tracciato dalle associazioni che si chiedono perché il nostro Paese non possa essere la locomotiva del treno europeo: “Il fatto che non ci sia una normativa di Bruxelles non significa che noi abbiamo delle remore”. Il tempo volge al sereno, anche se il deputato rimanda lo sprint finale di almeno un paio di mesi, “una volta approvata la Finanziaria e chiuso il semestre di presidenza europea”. Se qualcuno però dovesse leggere questa considerazione come l?anticipazione di un ennesimo nulla di fatto, il presidente della Commissione parlamentare su Telekom Serbia ricorda “un passaggio di questa legge cui sono particolarmente affezionato e che afferma come l?asilo politico è un diritto del richiedente e non una comprensione del concedente. Una cosa sia chiara: non siamo qui per fare il bel gesto del principe, ma per affermare un dovere di civiltà collettiva”.


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