Non profit

Diritto allo studio: nessuno paga il trasporto scolastico

Concertazione e continua ricerca di economicità ed efficienza: queste le soluzioni al problema del trasporto scolastico

di Redazione

Il servizio di trasporto scolastico assume in alcuni casi una importanza fondamentale per garantire il diritto allo studio. Spesso, però, si scatenano conflitti di competenza tra le amministrazioni coinvolte per la individuazione della parte che deve assumersene l?obbligo. Conflitti che possono provocare l?interruzione del servizio creando forti disagi agli utenti. Come dimostrano i casi affrontati dal difensore civico della Regione Abruzzo, i problemi possono trovare soluzione nella concertazione tra le diverse amministrazioni e, comunque, nella ricerca dei criteri di economicità ed efficienza pur nel rispetto delle leggi vigenti. Ecco i casi segnalati dal difensore civico della Regione Abruzzo. I genitori di due alunni, residenti in due diversi piccoli Comuni montani, denunciano l?interruzione del trasporto pubblico gratuito. In un caso, l?Amministrazione comunale interessata lamentava l?eccessiva distanza della frazione di residenza dello studente che non permetteva di garantire il servizio. Il problema si è risolto dopo un incontro con il sindaco e gli amministratori della Comunità che si sono accordati per spostare l?orario di inizio delle lezioni e ilservizio di trasporto per gli alunni del capoluogo e per quelli delle frazioni. Più complesso il caso che ha acceso una forte disputa tra le amministrazioni interessate per individuare il Comune che avrebbe dovuto farsi carico del trasporto. Il difensore civico ha sottolineato l?opportunità che fosse la Comunità montana – anche ai sensi dell?art.11 della legge n.97/1994 che disciplina lo sviluppo delle zone montane – a farsi carico di un piano di trasporto a livello comprensoriale, finanziabile dalla Regione, garantendo in tal modo un servizio più completo e più economico.
Tutto è ancora in fase di discussione e approfondimento, ma il difensore civico sottolinea come la vicenda abbia portato alla luce le carenze della legislazione regionale in materia nei punti in cui indica i soggetti tenuti al servizio di trasporto degli alunni.

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