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Diritto allo studio: competenza esclusiva di regioni

Lo ha detto oggi l'assessore regionale dell'Emilia-Romagna, Mariangela Bastico

di Paolo Manzo

”Il programma regionale per il diritto allo studio universitario rappresenta un ponte tra la vecchia e la nuova normativa in un quadro di forte cambiamento. Infatti, in base alla riforma del titolo V della Costituzione, la materia del diritto allo studio, anche per gli studenti universitari, e’ ora di competenza esclusiva delle Regioni”. Lo ha detto oggi l’assessore regionale dell’Emilia-Romagna, Mariangela Bastico, ai membri della commissione regionale turismo, cultura, scuola, formazione, lavoro. E’ proprio per questo, ha aggiunto la Bastico, che e’ stato istituito un tavolo tra Regioni e Governo per ridefinire i criteri di ripartizione dei fondi. In merito agli indirizzi che dovranno essere seguiti dalle aziende per il diritto allo studio, l’assessore ha detto che avranno assoluta priorita’ le borse di studio, investendo a questo scopo anche le risorse che dovessero liberarsi da economie in altri settori. Gli assegni verranno finanziati dal fondo nazionale e dall’apposita tassa (98 euro), fissata sempre dallo Stato (nel triennio 2000-2003 in Emilia-Romagna la tassa ha dato un gettito complessivo di 49,2 milioni di euro). Verranno inoltre sviluppati i prestiti d’onore e sostenute esperienze di studio in altri paesi europei, anche con risorse del fondo sociale europeo. Gli studenti universitari in Emilia-Romagna sono (anno accademico 2002-2003) 167.267, di cui oltre 114 mila fuori sede rispetto all’ateneo frequentato e 53.117 in sede. Bologna detiene il maggior numero di iscritti (103.556, di cui 82.812 in citta’ e 20.744 nelle sedi della Romagna), seguita da Parma (29.735), Modena-Reggio Emilia (17.416, di cui 3.541 iscritti a Reggio) e Ferrara (16.560). Sempre nell’anno accademico 2002-03 nelle universita’ della regione hanno beneficiato di una borsa di studio 12.687 studenti (87% sui 14.578 idonei) di cui 3.593 in sede, 7.051 fuori sede, 2.043 pendolari.


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