Welfare
Diritto alla salute in carcere, indagini e proposte
Proposta di un difensore civico che tuteli i detenuti
di Redazione
Un difensore civico che tuteli i diritti dei detenuti nelle carceri italiane.
E? la proposta recentemente lanciata dal Movimento Federativo Democratico durante una giornata di studio. Iniziativa che segue le numerose proteste che i detenuti hanno praticato negli ultimi mesi in molti istituti penitenziari per rivendicare migliori condizioni di vita.
Il Tribunale per i Diritti del Malato ha istituito due anni fa un Osservatorio sui diritti alla salute in carcere ed ha ricevuto moltissime segnalazioni dei detenuti.
Secondo i dati dell?Osservatorio, sono oltre 50mila i reclusi di cui 15mila i tossicodipendenti, 2mila i sieropositivi e 374 gli affetti da Aids. Il difensore civico nelle carceri, secondo l?Mfd, dovrebbe essere ?una figura garante dei diritti dei detenuti dalla giungla della burocrazia per le piccole come per le grandi richieste ed un interlocutore tra detenuti, direzioni delle carceri e magistratura di sorveglianza?.
Un recente rapporto dell?Osservatorio ha evidenziato come le infermerie dei penitenziari siano spesso costituite da celle comuni sovraffollate.
In molti istituti mancano barelle mobili per cui i malati vengono trasportati sui carrelli portavivande. Gli ospedali pubblici rifiutano in gran parte il ricovero a detenuti malati per le implicazioni derivanti dalla presenza di uomini di scorta.
Spesso, invece, devono attendere tempi lunghissimi e quando sono ricoverati è troppo tardi. Come nel caso di un giovane detenuto di Viterbo che a causa delle lentezze per un ricovero ospedaliero ha subito l?amputazione di una gamba.
Un monitoraggio sulle condizioni sanitarie nelle principali carceri italiane: questo chiede l?Osservatorio che avanza alcune proposte. Maggiore tempestività negli interventi , reparti specifici negli ospedali, un opuscolo in più lingue per i detenuti extracomunitari che illustri le procedure per ottenere le cure sanitarie.
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