Il prossimo 10 novembre saranno 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Per celebrare l’anniversario e soprattutto per ricordare che siamo ben lungi dall’aver reso esigibili in tutto il mondo quei diritti, la fondazione Amnesty International ha presentato stamattina una compilation musicale. Si intitola 17×60: ovvero 17 brani per evocare, attraverso il racconto espressivo di moltissimi artisti di fama (fra gli altri, Ivano Fossati, Eugenio Bennato, Jovanotti, Mariella Nava e Daniele Silvestri) l’universo delle speranze, delle attese, dei diritti che forse – e chissà quando – verranno.
Non si tratta però di un “disco” a tema: ogni artista ha scelto un brano sulla base della sua sensibilità. Tutti insieme, ha sottolineato Ricacrdo Noury, portavoce di Amnesty International, formano un insieme coerente e molto gradevole. “Abbiamo fatto molti progressi”, ha puntializzato Paolo Pobbiati, a capo di Amnesty Italia, “non c’è dubbio, in questi 60 anni. Ma c’è ancora un lunghissimo cammino da fare: 2 miliardi e mezzo di persone vivono sotto la soglia minima; 500 milioni di donne muoiono di parto e sarebbero sufficienti minimi soccorsi medici per evitarlo”. Soprattutto, ha spiegato il presidente di Amnesty Italia, “occorre rendersi conto che i diritti non sono una sovrastruttura, che in qualche modo viene dopo: sono il fondamento di una vita dignitosa”.
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