Famiglia

Diritti del figlio adottato, una proposta in campo

di Benedetta Verrini

È iniziato l’11 febbraio scorso l’iter in commissione Giustizia della Camera della proposta di legge 2919, presentata dall’onorevole Maurizio Paniz (Pdl), recante modifica all’accesso dell’adottato alle informazioni sulle proprie origini. La legge 149 del 2001 consente soltanto a chi ha compiuto i 25 anni di età (salvo gravi e comprovati motivi) di fare richiesta al Tribunale per ottenere informazioni sulle proprie origini. L’informazione resta comunque preclusa se la madre biologica abbia manifestato la volontà di non essere nominata nel certificato di nascita.
La proposta Paniz è volta, con determinate cautele, a rimuovere il passaggio in tribunale e la non rintracciabilità della madre: chi abbia compiuto i 25 anni potrà comunque avere notizie circa le proprie origini, senza necessità di procedere giudizialmente. In caso di madre che non voglia essere nominata, il figlio, fino al quarantesimo anno di età, potrà interpellarla attraverso il Tribunale per ottenere il suo consenso (oppure ottenere le informazioni in caso questa sia deceduta o irreperibile). Dopo i 40 anni, poi, l’adottato potrà comunque avere diritto ad avere le informazioni richieste. Si tratta di una proposta particolarmente innovativa rispetto alla ratio che ha ispirato la legge 149 e anche rispetto ad alcune pronunce costituzionali (ultima la 425 del 2005) che difendono l’importanza dell’anonimato della madre biologica anche in funzione di un parto in assoluta sicurezza presso una struttura sanitaria pubblica e della tutela della vita del nascituro.

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