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Direttore Misna e due comboniani trasferiti a Gulu

Padre Giulio Albanese, direttore di Misna e gli altri due missionari camboniani sono stati trasferiti in elicottero, subiranno nuovi interrogatori

di Redazione

Sono stati trasferiti in elicottero a Gulu, la principale città del nord Uganda, i tre missionari comboniani trattenuti dall?esercito da oltre 24 ore, dopo essere rimasti coinvolti ieri in un combattimento tra le truppe governative e i ribelli dell?Esercito di resistenza del signore (Lra). Tra loro vi è anche il direttore dell’agenzia Misna, padre Giulio Albanese, 43 anni, che da alcuni giorni si trovava in Uganda. Le autorità militari hanno confermato a fonti della Misna che i tre religiosi sono in stato di fermo e saranno nuovamente sottoposti a interrogatorio. Si è appreso inoltre che padre Carlos Rodriguez Soto, di nazionalità spagnola, ha riportato una ferita leggera a un braccio. Non è chiaro se la lesione sia stata provocata da un?arma da fuoco. Insieme al direttore della Misna e a padre Rodriguez si trova anche padre Tarcisio Pazzaglia, 68 anni, originario di Pesaro, da oltre 35 anni in Uganda. Intanto si è attivata anche l?ambasciata italiana a Kampala, che in giornata ha presentato una nota di protesta alle autorità del governo ugandese, per chiedere spiegazioni sull?accaduto. Da Roma anche la Farnesina segue “con la massima attenzione” l’andamento della situazione sul terreno, mentre è stata coinvolta anche l’ambiasciata ugandese in Italia. Anche la Curia generalizia dei comboniani di Roma, nel frattempo, ha preso contatti con i propri confratelli in Uganda. ?Ci siamo attivati per cercare di risolvere al più presto la situazione ? ha spiegato alla Misna padre Rafael González Ponce, assistente generale della congregazione ? vorremmo che i nostri confratelli coinvolti possano uscirne senza problemi, così come ci auguriamo che possano cessare le sofferenze della popolazione locale coinvolta in questo conflitto?. In mattinata fonti militari hanno fatto sapere che ai tre religiosi è stata contesta l?accusa di aver portato medicine ai ribelli dello Lra. Occorre ribadire, sottolinea l’agenzia Misna, che i comboniani ? prima di avventurarsi in un incontro con i ribelli ? avevano chiesto preventivamente l?autorizzazione all?esercito ugandese. Ora però, secondo fonti raccolte a Gulu, le autorità militari negano di avere dato l?assenso all?appuntamento tra i religiosi e una delegazione degli “olum” (così vengono chiamati i ribelli in lingua locale), le bande criminali che dal 1987 mettono a ferro e fuoco il nord dell?Uganda. Ieri padre Albanese, insieme ai due confratelli, padre Pazzaglia e padre Rodriguez Soto, si era recato in una località segreta per incontrare una delegazione dei ribelli, quando il gruppo è rimasto coinvolto in un combattimento tra i guerriglieri dello Lra e i soldati di Kampala. Padre Albanese si trova in Uganda per raccogliere testimonianze dirette sugli ultimi sviluppi di una possibile tregua tra le autorità ugandesi e i ribelli che seminano morte e terrore nei distretti acholi del nord Uganda. Ieri, mentre i 3 religiosi stavano incontrando una delegazione dei ribelli nel “bush” (boscaglia), in una località segreta precedentemente concordata, l?esercito ugandese ha improvvisamente sferrato un attacco.


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