Dire Fare Sociale un gioco di parole che prende spunto dai ricordi d’infanzia per farsi nuovo e diverso.
Un gioco di parole arrivato una domenica pomeriggio quando, con Bianca, cercavamo ispirazioni e significati che potessero aiutarci a dare un senso a quello che ci circonda.
Dire Fare Sociale il titolo di uno spazio che non aspettavo e che, arrivato quasi per caso, accolgo come luogo di confronto e dialogo.
Dire Fare Sociale vorrei fosse una finestra aperta sul mondo delle parole e del sociale appunto.
Dire in modo adeguato ma, allo stesso tempo, vero perché, spesso, i media, le agenzie e chi si occupa di comunicazione racconta il sociale in modo piatto e, in alcuni casi, potrei dire così fuori luogo da diventare il primo germoglio di giudizio se non, addirittura, pregiudizio.
Fare perché se è vero che le parole sono importanti sono anche lo strumento principale in grado di generare azioni. Parole attive, vive che ci portano a compiere gesti concreti capaci di fare la differenza, essere di aiuto, avere un impatto reale così forte da poter cambiare le cose.
Sociale perché questa è, per me, la vera sfida di oggi. Poter raccontare il sociale attraverso il punto di vista, privilegiato, del linguaggio e dei contenuti che si creano per questo settore.
Dire Fare Sociale come luogo di riflessione e comprensione analizzando esempi concreti e cercando di proporre una fotografia della situazione attuale.
Un modo diverso di analizzare le cose per poter riflettere insieme, crescere e assumere consapevolezza. Portare valore e obiettività.
Capire in che direzione si sta andando e quanto ancora si può e si debba lavorare.
Con senso di responsabilità certo ma pensando alla creatività come quel valido alleato al quale poter fare riferimento per dare messaggi che siano, veramente, differenti.
Uno scenario ancora in evoluzione dove possono essere molti gli attori coinvolti. Ognuno con il proprio ruolo, ognuno con il proprio contributo, tutti con un unico obiettivo: Dire Fare Sociale appunto.
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