Politica
Diplomatici sul piede di guerra
Cooperazione internazionale: la prima valutazione dello Sndmae sul ddl di riforma della cooperazione allo sviluppo presentato dal governo è negativa
di Redazione
Negativa. Questa la prima valutazione dello Sndmae, il sindacato nazionale dei dipendenti del ministero degli Affari esteri, sul ddl di riforma della cooperazione allo sviluppo presentato dal governo. Lo ha riferito il presidente Enrico Granara, dopo una riunione del Consiglio direttivo svoltosi giovedì 18 gennaio. Il sindacato lamenta il mancato coinvolgimento nella stesura del testo e il fatto che non sia menzionato il ruolo dei diplomatici, malgrado questi possano vantare «un?esperienza trentennale» in materia di cooperazione. Lo Sndmae ha deciso di avviare un dibattito sulla riforma che culminerà nell?assemblea generale in programma il 22 marzo, ma intanto deve prendere atto che l?unico riferimento a un ruolo della struttura della Farnesina contenuto nel ddl è «un generico accenno al ministro». «è verosimile che un ministro degli Esteri abbia modo di seguire quotidianamente il lavoro della cooperazione?», si chiede Granara. I diplomatici temono che la nuova agenzia possa aprire la strada a una duplicazione della rete diplomatico-consolare e a «una politica estera bicefala», in cui non siano più le ambasciate e il ministero degli Esteri i centri che coordinano le politiche per gli aiuti allo sviluppo.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.