Welfare

Dipendenze, la Giornata celebrata anche a San Patrignano

Riflessione a più voci sulle nuove emergenze nella storica comunità romagnola, in una conferenza organizzata dalla locale Fondazione con Intesa Sanpaolo che, dal 2020, sostiene la realtà di recupero con un progetto dedicato. Gli interventi della co-fondatrice, Letizia Moratti, e della responsabile Social development del gruppo bancario, Elena Zambito Marsala

di Giampaolo Cerri

Rinforzare e migliorare le capacità di accoglienza della Comunità di San Patrignano per far fronte all'emergenza sommersa delle dipendenze: questa la sfida lanciata oggi da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione San Patrignano nell’ambito dell’incontro “Links for the future: insieme per restituire un futuro”, che si è svolto presso la stessa comunità, nel giorno successivo alla Giornata Mondiale contro le dipendenze.

Una giornata proficua, come avverte una dettagliata nota congiunta di banca e fondazione.

«A sottolineare l'emergenza dipendenze in Italia», spiega la nota, «i dati della Relazione europea sulle droghe, quelli della Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze e dell’Osservatorio San Patrignano, che sono stati presentati nel corso dei lavori e hanno evidenziato che l’Italia è il terzo Paese europeo per l’uso di oppiacei e il quarto per l’utilizzo di sostanze psicoattive e che l’età media dei consumatori è drasticamente diminuita; nel 2021 621mila studenti tra i 15/19 anni hanno riferito di aver utilizzato una sostanza».

Nel corso dell’incontro, che ha visto la partecipazione di esperti del mondo delle imprese, della sanità, dell’educazione e del reinserimento sociale, «è stato anche ricordato il cammino comune che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha intrapreso con la comunità dal 2020 grazie al progetto “Sostenere e prevenire: insieme per restituire un futuro”, riportando all’attenzione pubblica il tema della dipendenza patologica, in tutte le sue forme, e della prevenzione quale primo strumento di contrasto di questo problema sociale non ancora superato nel Paese».

Nel primo triennio della partnership, rinnovata di recente fino al 2025, l’iniziativa ha consentito di accogliere circa 3mila giovani e di supportare il reinserimento sociale di circa 800 persone, al termine del loro percorso riabilitativo in comunità, con l’offerta di corsi di formazione e tirocini formativi certificati.

«È emerso come San Patrignano sia una comunità di vita», prosegue il comunicato, «una casa e una famiglia in cui chi è caduto nella trappola delle dipendenze può riprendere in mano la propria vita, restituirle un senso e scoprire finalmente il valore dell’indipendenza. In più di 40 anni, nella Comunità sono passati oltre 26mila giovani e il 72% di questi si è reinserito con successo. Sono quasi 20mila persone che oggi vivono, lavorano, si sono costruite una famiglia: la popolazione di una città nuova che non sarebbe esistita senza l’impegno di San Patrignano e dei suoi sostenitori».

L’evento è stato inoltre l’occasione per lanciare la campagna di raccolta fondi Another brick for SanPa, attiva su For Funding, la piattaforma gratuita di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, per sostenere la costruzione di 300 nuovi alloggi presso la comunità.

Sull'argomento interviene anche Elisa Zambito Marsala, responsabile Social development and university relations Intesa Sanpaolo: «Contrastare la diffusione delle droghe in età minorile e supportare il modello di recupero e di riabilitazione offerto dalla Comunità di San Patrignano, un’eccellenza nel Paese e in ambito europeo: sono questi gli obiettivi principali del progetto Sostenere e prevenire: insieme per restituire un futuro che, dal 2020, ci vede impegnati al fianco della Fondazione San Patrignano. Un impegno che intendiamo portare avanti con convinzione e che abbiamo ricordato in questo evento denso di significato».

Letizia Moratti, co-fondatrice Fondazione San Patrignano, ha commentato: «Il desiderio di rinascita è il tratto caratterizzante di chi arriva a San Patrignano. Ecco perché il progetto per la raccolta fondi di 300 nuovi posti letto significa ridare luce alle giornate di tante persone, giovani e meno giovani, significa riaccendere la speranza per promuovere il loro riscatto nella nostra società. Non è un percorso facile, ma San Patrignano è per eccellenza la casa dell’accoglienza e dell’inclusione, dove tutti sono qualcuno e nessuno è ultimo o invisibile. Affrontiamo questa ennesima sfida», ha concluso Moratti, «attraverso un’amicizia, quella con Intesa Sanpaolo, che si rinnova e si consolida ancor di più attraverso questo progetto: fare da soli e vincere è quasi impossibile, giocando di squadra non solo è possibile, ma è anche più bello e gratificante».

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