Cultura

Dilettanti nel mirino del fisco

Valanga di sanzioni per irregolarità formali ai presidenti delle società. La speranza in un ddl bipartisan

di Daniele Biella

Centinaia di migliaia di euro. “Raggiungono queste cifre le multe che si sono visti recapitare dall’Agenzia delle entrate decine di dirigenti volontari di associazioni sportive dilettantistiche in tutta Italia. Se si va avanti di questo passo, lo sport per dilettanti è destinato a scomparire”. È apocalittico lo scenario che prevede Livio Mastrostefano, fondatore del Comitato ‘Salviamo lo sport dilettantistico’, nato nel marzo 2009 per promuovere una sanatoria governativa che faccia rimanere in vita l’esperienza ultracentenaria del volontariato sportivo.

“Il problema è sorto con i cambiamenti legislativi che dal 1997 in poi hanno gravato di oneri fiscali i presidenti degli enti, i quali hanno la responsabilità civile e penale ma nella maggior parte dei casi non sono certo esperti di contabilità”, specifica Mastrostefano, che ha un passato da ginnasta e da tecnico nazionale e fa parte da 32 anni della Velitrae, associazione di Velletri (Rm) che ha aperto i battenti nel 1904. A seguito di controlli del fisco, in molti casi sono state rilevate contabilità incomplete e approssimate: “da una parte le sanzioni sono spesso insostenibili per i dirigenti e ricadono sulla loro vita privata, dall’altra sempre più società sportive sono costrette a chiudere”, spiega il promotore del comitato, il cui sito sul social network Facebook, ha raggiunto 2687 iscritti, tra “molti singoli cittadini ma anche polisportive, scuole e gruppi locali legati al Csi, Centro sportivo italiano, e alla Uisp, Unione italiana sport per tutti”.

Mastrostefano è riuscito negli ultimi mesi a promuovere la causa del comitato a livello politico: ha ricevuto sia la solidarietà del sottosegretario del Consiglio dei Ministri con delega allo sport Rocco Crimi, sia l’apertura del senatore Pd Antonio Rusconi, che oltre ad avere esperienza trentennale nel mondo dello sport dilettantistico con la Polisportiva centro giovanile Valmadrera (prima come allenatore di calcio poi, dall’anno scorso, come presidente), associata al Csi, è oggi promotore del disegno di legge 1813 ‘per favorire le società e le associazioni dilettantistiche’. “È un ddl che chiede incentivi economici e fiscali per gli enti e prevede che questi abbiano la possibilità di costruire piccoli impianti in accordo con i Comuni”, spiega Rusconi a Vita, “il provvedimento ha un appoggio bipartisan ed è destinato a diventare legge senza passare dal Parlamento, perché ha l’ok della Commissione sport del Senato”. Contiene anche il provvdimento di clemenza che chiede il Comitato? “Per ora no, ma ho una conoscenza diretta del problema e reputo che si debba fare qualcosa. Se durante le audizioni arrivano proposte concrete, che non siano però nella forma di una mera sanatoria, le esamineremo e, se idonee, le accoglieremo”.

 

I NUMERI DELLO SPORT DILETTANTISTICO

Sono almeno 80mila le associazioni e società di sport dilettantistico attive oggi in Italia, molte delle quali hanno superato i cento anni di storia. Dato che la maggior parte di esse supera il centinaio di iscritti, si può stimare che siano più di un milione le persone, giovani ma non solo, che nel 2010 praticano attività sportive in modo volontario e gratuito. Il Coni, Comitato nazionale olimpico italiano, ha istituito un Registro nazionale di tali associazioni, consultabile online su www.coni.it.


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