La ricerca
Digitale e green, è gemella la transizione che ci porta nel futuro
Ne ha parlato Antonio Corda, legal affairs, external affairs & corporate communication director, Vodafone Italia, alla presentazione "Digitale e transizione ecologica: l'opinione degli italiani”, ricerca di Vodafone, curata da Youtrend. Secondo lo studio per oltre il 70% degli italiani è importante puntare sulla twin transition
di Alessio Nisi
la digitalizzazione è generalmente considerata un processo importante nella vita quotidiana: sette italiani su dieci affermano che l’introduzione di tecnologie digitali è molto o abbastanza importante per la loro vita di tutti i giorni. Una percezione questa particolarmente forte tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (80%) e che diminuisce progressivamente nelle fasce anagrafiche successive, pur rimanendo significativa: il 75% tra i 35-49 anni, 76% tra i 50-64 anni e 59% tra chi ha 65 anni o più.
La gran parte degli italiani ha presente quanto siano importanti la transizione ecologica e quella digitale. Pochi però pensano che queste due transizioni possano, anzi debbano, andare assieme. Sono transizioni convergenti, non esiste una senza l’altra
Antonio Corda – legal affairs, external affairs & corporate communication director, Vodafone Italia
La transizione gemella
Se da parte c’è una consapevolezza consolidata sui temi della transizione ecologica e della digitalizzazione (per il 61% del campione è completamente o abbastanza chiaro cosa significhi “transizione ecologica” e per il 70% cosa sia la digitalizzazione), è però ancora scarsa la conoscenza su cosa sia la transizione gemella (solo per il 17% è completamente o abbastanza chiara la definizione).
Però, una volta spiegato il suo significato, il 76% del campione afferma di considerarla un elemento importante. Un dato in linea con quanto rilevato per la transizione ecologica, ritenuta importante dal 74% degli italiani, e per la digitalizzazione, considerata rilevante dal 76%.
Lo studio
Sono alcuni dei risultati dell’indagine Vodafone – Youtrend, Digitale e transizione ecologica: l’opinione degli italiani.
Lo studio ha analizzato la sensibilità degli italiani su questi temi e su quali fronti e settori è importante agire per raggiungere un’autentica transizione digitale ed ecologica. Il suo obiettivo? Indagare in profondità la conoscenza, la consapevolezza e il parere degli italiani sulla transizione gemella, definizione coniata dall’Unione europea per descrivere la strategia che integra la transizione ecologica e quella digitale per affrontare le sfide del contemporaneo.
Chi deve coprire i costi?
Lo studio indaga anche che cosa pensano gli italiani su come realizzare la transizione ecologica dell’economia. Ebbene, il 40% degli italiani vorrebbe leggi più severe contro l’inquinamento, il 25% invece ritiene necessario piantare più alberi, mentre per il 13% la digitalizzazione delle imprese e dei processi industriali è la soluzione migliore.
Sempre per quanto riguarda le azioni per la transizione ecologica, il 62% afferma che sono le istituzioni (governi e Unione Europea) a dover coprire i costi della transizione gemella.
Una sfida che coinvolge tutti
Per Antonio Corda, legal affairs, external affairs & corporate communication director, Vodafone Italia, «la transizione digitale e quella ecologica, se affrontate con successo, renderanno più competitivo il nostro Paese, garantendoci un futuro sostenibile e inclusivo. È una sfida che coinvolge tutti, cittadini, aziende e istituzioni».
I cittadini. In particolare, aggiunge, «anche i cittadini giocano un ruolo centrale, sia come consumatori che come promotori del cambiamento, grazie a comportamenti e scelte di acquisto sempre più consapevoli e sostenibili».
Non si può pensare di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile lavorando in modo individuale, ma solo agendo in una logica di sistema
Antonio Corda
Le istituzioni. Fondamentale, sostiene Corda, «il dialogo con le istituzioni: abbiamo bisogno di politiche che sostengano e favoriscano investimenti in innovazione tecnologica sostenibile. Solo attraverso un’azione collettiva e integrata possiamo garantire progresso tecnologico e tutela dell’ambiente».
Il Terzo settore, in questo quadro, può avere un ruolo importante nell’educare, formare e far conoscere. Penso però anche a progetti in cui si coniuga l’impegno nella transizione ecologica e sociale
Antonio Corda
Digitale, elemento abilitante
Spesso, sottolinea sempre Corda, «si sente parlare di transizione ecologica e digitale come realtà separate. Sono invece convergenti. Non si può avere una reale transizione ecologica senza il digitale, come elemento abilitante. Il digitale deve essere sostenibile».
Importante, ma poco conosciuto
La ricerca, mette in evidenza Lorenzo Pregliasco, founding partner di Youtrend, «che la scarsa conoscenza di un tema o di un processo non si traduce necessariamente in una sua bassa rilevanza per l’opinione pubblica. È il caso della transizione gemella: un termine chiaro solo per il 17% degli italiani, ma considerato importante dal 76% una volta spiegato».
La dualità della transizione
Questa ricerca, aggiunge, «fa emergere aspetti interessanti sulla dualità di questa transizione. Abbiamo analizzato l’impatto relativo delle componenti della transizione digitale e di quella ecologica nei diversi settori economici, evidenziando come la percezione della loro importanza vari significativamente. Ad esempio, la transizione digitale domina nelle telecomunicazioni, mentre quella ecologica è più sentita in altri settori. È comunque indubbio che gli italiani riconoscano l’importanza di entrambe le transizioni: il 74% ritiene importante agire sulla transizione ecologica, e il 76% dà la stessa rilevanza a quella digitale».
In apertura foto di Paul Pastourmatzis per Unsplash. Bel testo foto di Alessio Nisi. Le immagini della ricerca sono dell’ufficio stampa Vodafone
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.