Cultura

Digital divide, Italia partner della Banca mondiale

Ma alle ong italiane viene impedito di partecipare ai lavori "per un disguido"

di Redazione

Decolla da Palermo, con l?onore dei “timbri” internazionali dell?Onu e della Banca Mondiale, il piano italiano del “buon governo” (e-government) per aiutare i Paesi emergenti. Ieri mattina, dal ministro Lucio Stanca e dal vicepresidente della World Bank Jean-François Richard, è stato firmato un memorandum d?intesa che prevede, tra le altre cose, l?ingresso dell?Italia nella Gateway Foundation, organismo della Banca Mondiale per rendere operativi i progetti di governi e istituzioni pubbliche e private per sviluppare le procedure di e-government. Dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che nello scorso G8 di Genova ha accettato l?incarico di pilotare la task force internazionale per il “buon governo” e che interverrà oggi a Palermo per chiudere i lavori della due-giorni siciliana, ieri è giunto un messaggio che sintetizza lo scopo e l?importanza dell?iniziativa: introducendo con le nuove tecnologie elementi di controllo e di rigore nella pubblica amministrazione dei Paesi meno fortunati verranno eliminate le preoccupazioni, e a volte gli alibi, di chi teme che gli aiuti umanitari o gli investimenti privati servano a finanziare guerre e classi dirigenti corrotte. Anche il numero uno della Banca Mondiale James D. Wolfensohn, che oggi si collegherà in video-conferenza, ha salutato l?intesa come una “opportunità senza precedenti” e si è detto “felice di questa alleanza con il governo italiano che si è assiduamente prodigato per sostenere l?e-government”. Ieri il ministro Stanca ha rilanciato la sfida dell?e-government come “strumento da cui possono nascere nuovi scenari di pace”. Il riferimento è al Piano Marshall per la Palestina sostenuto da Silvio Berlusconi e alla speranza di poter aggiungere il Paese dilaniato dalla guerra alle cinque nazioni (Albania, Giordania, Tunisia, Nigeria e Mozambico) in prima linea col progetto italiano. In una Palermo, superblindata da migliaia di agenti che hanno bloccato la città per due giorni, le delegazioni di 91 Paesi di cui 71 cosiddetti “emergenti” hanno partecipato ai lavori che termineranno oggi con l?elaborazione, da parte della task force italiana, di un documento che verrà presentato al G8 di giugno in Canada. Non sono mancate le polemiche. Stanca ha approfittato di una conferenza stampa per rispondere alle accuse di “un partito di minoranza” precisando come il governo “non fa questo programma per vendere computer”. Nel pomeriggio, per un “disguido”, come è stato definito dall?organizzazione del convegno, è stato impedito all?associazione delle 156 Ong (Organizzazioni non governative) di partecipare ai lavori. Carla Barbarella, rappresentante dell?associazione, si è limitata a osservare che se “occorre colmare la frattura digitale tra Nord e Sud del mondo, non bisogna però abbandonare la politica tradizionale di cooperazione”.


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