Welfare

Difensore civico dei detenuti: la legge approda in Parlamento

Adottato il testo base della proposta di legge per la istituzione della figura del difensore civico delle persone limitate

di Redazione

Sono un detenuto di un carcere del Sud Italia. Non vi dico le mie vicissitudini, vi ho scritto solo perché non so più a chi rivolgermi. Ritengo che nei miei confronti siano state attuate molte ingiustizie, ma non ho un avvocato di fiducia e anche i volontari in carcere fanno quello che possono. Mi piacerebbe esporre il mio caso al garante dei detenuti Angiolo Marroni, ma ho saputo che i suoi poteri sono solo sulle carceri del Lazio. Ma perché non esiste un garante dei detenuti per tutta Italia? Antonio Gentile Antonio, la commissione Affari costituzionali della Camera ha effettivamente adottato lo scorso 26 settembre il testo base della proposta di legge per la istituzione della figura del difensore civico delle persone limitate o private della libertà. Il suo passaggio al Senato «non dovrebbe incontrare resistenze», confida Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, associazione impegnata sui problemi delle carceri. L?istituzione dell?ombudsman nelle carceri colmerebbe una lacuna della legislazione italiana che non prevede nell?ordinamento penitenziario un organo indipendente dall?amministrazione della giustizia con poteri ispettivi. Una necessità resa ancor più urgente, visto che il Protocollo alla Convenzione Onu contro la tortura (che l?Italia deve ancora ratificare) impone agli Stati l?adozione di meccanismi indipendenti di tutela nei luoghi di detenzione. L?Italia, priva di un difensore civico nazionale (su cui pure si discute), individua con questa proposta di legge un garante ad hoc per i detenuti così come accade già in Inghilterra e Scozia. Peraltro, nel nostro Paese esistono anche tali figure di garanzia, ma istituite da enti locali (come dice lei, Marroni per la Regione Lazio). Il difensore civico dovrebbe avere poteri di controllo e verifica della legalità nei luoghi di detenzione con funzione di deterrenza rispetto, ad esempio, a tentazioni di maltrattamenti. Inoltre, dovrebbe favorire l?allentamento delle tensioni, la mediazione, lo snellimento delle procedure e la corretta informazione all?opinione pubblica sulla situazione delle carceri. I detenuti potrebbero beneficiarne, ad esempio, per tempi più brevi in casi di ricovero ospedaliero e, in generale, perché la detenzione sia in conformità ai principi stabiliti dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali, dalle leggi e dai regolamenti. Massimo Persotti Info: www.garantedirittidetenutilazio.it


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