Sostenibilità
Dietro una limited edition la sostenibilità
Si chiama "Aurora de la paz" ed è un caffè nato da un progetto in Colombia. Le cialde in edizione limitata sono commercializzate in questi giorni. L'iniziativa vuole essere un omaggio ai coltivatori colombiani della regione di Caquetá dove la decennale guerra tra Farc e governo aveva portato all'abbandono delle terre e della produzione.
Sul fondo della tazzina di caffè non si legge il futuro, ma a volte si può scoprire una storia di sostenibilità. Ed è quello cui mira l’ultima limited edition nata in casa Nespresso e che mostra come l’azienda non si sia limitata al programma di recupero delle cialde in alluminio (in Italia il programma solidale aiuta Fondazione Banco alimentare – vedi news) ma punti a una sostenibilità globale.
Il caffè Aurora de la Paz, proviene dalla regione colombiana di Caquetá nel sud ovest del Paese e come si intuisce dal nome è legato al processo di pace tra il governo colombiano e le Farc. Nella zona di Caquetá, infatti, non solo i coltivatori di caffè hanno subito le conseguenze dello scontro armato durato decenni, alcuni agricoltori avevano anche abbandonato le loro terre.
Quella coltivata in questa zona – limitrofa alla foresta amazzonica, dal clima temperato e umido e collinare – è una qualità di caffè particolare e diversa dalle altre coltivate in Colombia, pur essendo anch’essa arabica. La ripresa della coltivazione del caffè ha portato da un lato Nespresso a creare la limited edition “Aurora de la Paz” e dall’altra a espandere il programma di sostenibilità anche in questa regione dove l’azienda, con la collaborazione della Fnc, la federazione nazionale dei coltivatori di caffè, intende favorire la reintegrazione di tutti gli agricoltori le cui coltivazioni hanno subito considerevoli danni a causa della guerra.
Del resto la Colombia è il Paese in cui Nespresso è più presente e dove il programma di sostenibilità AAA Quality Sustainable coinvolge oltre 40mila agricoltori. Obiettivo del programma è quello di intervenire nei Paesi d’origine del caffè stabilendo relazioni di lungo termine con le aziende agricole innalzando la qualità di vita dei coltivatori e delle loro famiglie. Questa iniziativa di sostenibilità è inserita in un ampio programma che ha al momento avuto come risultato che l’azienda multinazionale acquisti l’80% del caffè da coltivazioni sostenibili garantendo ai coltivatori un prezzo di acquisto del caffè superiore del 30-40% rispetto al prezzo medio di mercato e del 10 – 15% sul prezzo medio del caffè della medesima qualità.
Gli obiettivi di lungo periodo sono di avere il 100% del caffè proveniente da coltivazioni sostenibili, arrivare alla gestione 100% sostenibile dell’alluminio e delle emissioni di carbonio.
Per Nespresso la sostenibilità che si esprime nell'iniziativa globale The positive cup, ideato nel 2003 con i primi progetti si lega al core business dell'azienda: commercializzare caffè di alta qualità. Per far sì che la disponibilità di caffè pregiati non diminuisca i coltivatori sono aiutati ad arrivare agli standard richiesti grazie a migliori condizioni di lavoro e a migliori strumenti per la produzione stessa. È di tre anni fa un accordo siglato tra Nespresso, ministero del Lavoro della Colombia, Cooperativa dei coltivatori di caffè di Aguadas, Expocafé e Fairtrade International, con il supporto della Federazione colombiana dei coltivatori di caffè per un partenariato pubblico-privato che ha l’obiettivo di offrire un fondo pensionistico ai coltivatori di caffè che partecipano al programma AAA Sustainable Quality. Per il progetto Farmer Futur Program sono stati distribuiti 140mila dollari agli 850 coltivatori che hanno sottoscritto il fondo.
Progetti simili e programmi sostenibili sono in fase di espansione anche in altri Paesi come Kenya ed Etiopia in Africa, mentre in Sud Sudan si sta puntando a far rinascere una produzione di qualità. Nel 2015 sul mercato francese è stata lanciata in limited edition il primo caffè esportato dal Sud Sudan Suluja ti South Sudan.
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