Sembra che i media mainstream abbiano un gusto quasi perverso a pubblicare, con forti e spaziosi titoli, le cattive notizie che riportano i dati sul declino sociale del nostro Paese. Oggi la giornata di gloria è toccata all’Eurispes che ha diffuso i dati dell’ultimo rapporto. La maggioranza degli italiani intervistati dichiara di non essere più in grado di sostenere adeguatamente la famiglia. Il potere d’acquisto diminuisce, i consumi si contraggono, l’oppressione fiscale si fa insostenibile, si intaccano i risparmi, si vende l’oro, si mangia a casa e si esce meno. Chissà se siamo anche più tristi.
Chi vive nel mondo reale capisce di cosa stiamo parlando. La fotografia del Paese dell’Eurispes è preziosa, come lo sono quella dell’Istat, quella del Censis etc. etc. Ma queste tempeste di dati rischiano sempre, per i meccanismi di trasmissione delle informazioni che si creano, di banalizzare, standardizzare, uniformare e indebolire i messaggi che ne potrebbero scaturire. Sui terminali delle redazioni arrivano confezionate e finiscono in pagina senza nemmeno essere lette.
Ho appena ascoltato il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara affermare a Radio 24 una frase, a mio criticabile parere, molto più preziosa dei dati del suo istituto: “non esistono più meccanismi che creano redistribuzione della ricchezza“. È una notizia? Si, perchè nel baratro in cui stiamo finendo (un baratro ancora assai comodo per buon parte della classe media, diciamo anche questo per favore) non vi si precipita per caso o solo perchè, come si sente sempre dire dalla gente, “i politici si sono mangiati tutto”.
A qualcuno fa comodo questo tipo di semplificazione, ma la realtà è molto più complessa. E la politica è malata di “presentismo” denuncia Fara. Sembra un neologismo intellettualoide come quelli coniati dal “Censis” che piacciono molto ai sociologi, ma è molto vero: si governa, si amministra, si prendono le decisioni navigando solo a vista. Concetto espresso magistralmente anche alle scorse Giornate di Bertinoro dal presidente dell’Istat Enrico Giovannini. Una bomba, a mio parere, per la politica, che giustamente fa finta di non ascoltare.
Il Paese dunque si sta impoverendo perchè la ricchezza si sta polarizzando e concentrando e perchè i meccanismi della redistribuzione della ricchezza stessa, tipici di ogni paese civile, si sono inceppati (ammesso che abbiano sempre funzionato). Le disuguaglianze materiali e di opportunità sono la cifra delle crisi che viviamo e toccano in particolare le donne. Nessun sito di informazione però oggi la considera una notizia.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.