Cultura

Dietro la mozzarella c’è la multinazionale

Kraft sbarca nel biologico con un formaggio fresco della Invernizzi che sarà lanciato da una campagna pubblicitaria in grande stile. Vizioli (Aiab): «Siamo tranquilli»

di Redazione

È caduto l?ultimo tabù: una multinazionale americana ha lanciato un prodotto biologico. È la Kraft Foods, colosso mondiale con un fatturato di nove miliardi di dollari e per di più controllata dalla Philip Morris, “major” del tabacco. La mozzarella “Natura Amica” arriverà a giorni sugli scaffali dei supermercati, ma porterà un marchio tutto italiano: Invernizzi. Nel mese di giugno il lancio ufficiale, con una massiccia campagna televisiva ancora top secret nei contenuti. Ma sarà la prima volta che il biologico va sul piccolo schermo con uno spot. I puristi del settore forse storceranno il naso. Tranquillissimo invece Vincenzo Vizioli, presidente dell?Associazione italiana agricoltura biologica: «Le aziende grandi sono quelle che fanno più controlli, anche oltre le prescrizioni di legge, perché non possono rischiare un?immagine costruita in anni e costata miliardi di investimenti in comunicazione». Convertirsi al bio infatti ha il suo costo. La certificazione, ad esempio, incide in media per lo 0,5-0,7% del fatturato annuo. Gli impianti devono essere separati da quelli per i prodotti convenzionali, e all?inizio, quando la produzione è limitata, il loro costo incide pesantemente. Più facile per le grandi aziende che, inoltre, dispongono delle risorse finanziarie per promuovere il prodotto e hanno potere contrattuale nei confronti della grande distribuzione, della quale non si può fare a meno. È un vantaggio importante: conquistare un posto sullo scaffale di un supermercato è più difficile di quanto si pensi. Complesse anche le strategie di comunicazione. Esiste il rischio che il consumatore svalorizzi i prodotti convenzionali della stessa azienda, come conferma Luciano Sita, presidende del Consorzio Granlatte (quello che produce Granarolo): «Il prezzo dev?essere abbastanza alto da non indurre sospetti, ma anche abbastanza basso da non scoraggiare il consumatore».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA