Formazione
Dieci anni dalla morte di Falcone
Appello di Libera ai palermitani "Manifestate", e iniziative in tutti i comuni perché i sindaci di tutt'Italia adottino un manifesto per ricordare
di Redazione
L’associazione ‘Libera’ di don Luigi Ciotti invita i palermitani “a esporre dei lenzuoli, come segno di adesione e partecipazione, soprattutto lungo il percorso dei cortei” che si terranno domani in città nel decimo anniversario della strage di Capaci. A dieci anni dagli attentati in cui morirono Falcone e Borsellino, scrive ‘Libera’, “la mafia non e’ sconfitta. Anzi, proprio in questi giorni, continua a intimidire sindaci e ammninistratori locali costringendoli a rinunciare al loro incarico”. Anche se “in questi anni tanti risultati sono stati raggiunti”, negli ultimi anni secondo l’associazione “sono giunti assai spesso segnali allarmanti di normalizzazione, con il ridimensionamento di norme antimafia che avevano dato buoni risultati” e “anche nella societa’ civile si avvertono segni di stanchezza e delusione”. Dunque, “e’ importante continuare ad esserci, manifestare contro le leggi, le ipotesi di riforma e gli atti amministrativi che rendono piu’ difficile la lotta alla mafia sul versante giudiziario e reagire contro quei messaggi destabilizzanti che suggeriscono di convivere con la mafia”. Oltre ai due cortei che giovedi’ pomeriggio alle 16 partianno da viale delle Scienze e da via D’Amelio per ricongiungersi davanti all'”albero Falcone”, ‘Libera’ promosso anche un’iniziativa cui hanno aderito gli alunni di 25 scuole di ogni ordine e grado di Palermo e provincia. I giovani incontreranno a Santa Chiara, dalle ore 9,00 e sino alle 13,00, don Ciotti, Rita Borsellino, vicepresidente dell’associazione e l’ex procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli, per dare vita ad una “giornata della memoria”. Gia’ da una decina di giorni gli studenti hanno intrapreso un percorso che li vede impegnati nelle ore scolastiche in incontri, dibattiti proiezioni di filmati e nella produzione di lenzuoli, sui temi della legalita’. I lenzuoli, simbolo della memoria collettiva, della rabbia e della reazione della societa’ civile alla violenza mafiosa, all’indomani delle stragi del ’92, sono stati scelti a rappresentare simbolicamente la volonta’ di “essere visibili” nella memoria e nell’impegno per la legalita’, che fu proprio del cosiddetto “Comitato dei lenzuoli”. Quelli creati dai giovani verranno prima esposti nell’atrio del Centro Santa Chiara e nel pomeriggio dislocati in vari punti della citta’ lungo il percorso dei due cortei.
Fare diventare il 23 maggio di ogni anno una ‘Giornata della memoria’ per le vittime della mafia è la proposta lanciata con un ordine del giorno all’Assemblea regionale siciliana dal deputato di Nuova Sicilia, Eleonora Lo Curto, prima firmataria dell’iniziativa. L’ordine del giorno, presentato oggi, ”ha trovato un consenso vastissimo – si legge in una nota – tanto e’ vero che hanno firmato con Eleonora Lo Curto anche i parlamentari Sebastiano Sbona (Cdu), Beppe Spampinato (La Margherita) e Nino Beninati (Forza Italia), oltre al capogruppo di Nuova Sicilia, Mimmo Rotella e gli altri deputati del partito sicilianista, Antonello Antinoro, Giovanni Cristaudo e Angelo Paffumi”. I deputati firmatari dell’iniziativa, inoltre, chiedono che il Governo regionale non appena istituita la Giornata della Memoria s’impegni ”a sostenere presso il Governo e il Parlamento nazionali l’opportunita’ di istituire la celebrazione in tutto il Paese” e questo in considerazione del fatto che ”la mafia non e’ un fenomeno esclusivamente siciliano”, mentre ”l’attenzione e la cura perche’ cresca nel Paese la cultura della legalita’ non ha e non puo’ avere confini geografici”. L’ordine del giorno ”impegna l’Assemblea regionale ad istituire con apposita legge la Giornata della Memoria per le vittime della mafia”. ”La Giornata per le vittime della mafia dovra’ essere celebrata in tutti i comuni della Regione con pubbliche manifestazioni, nelle quali dovranno essere coinvolte tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, gli enti locali e le forze dell’ordine con il coordinamento delle Prefetture, il 23 maggio di ogni anno, nel ricordo della strage nella quale trovarono la morte il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta”.
Info: Associazione Libera
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