Cultura

Dico sì al testamento, ma che non sia notarile

Una riflessione dal Vidas - di Daniela Cattaneo -

di Redazione

di Daniela Cattaneo* Le ?volontà di fine vita? sono l?espressione dell?io dell?uomo moderno, un modo per decidere – certo che la propria scelta verrà rispettata – fino a quando la propria esistenza sia degna di essere vissuta. Dall?altra parte questa scelta vuole negare la medicina ?onnipotente? di oggi, che fa sopravvivere corpi che hanno ormai perso le ?prerogative umane?. Sta evolvendo un movimento culturale di sensibilizzazione riguardo alla morte, che va in direzione dell?acquisizione del diritto all?autodeterminazione anche per questo momento della vita, e non solo per la scelta degli studi e del lavoro, di sposarsi o no, di avere o no figli… Nella mia esperienza accanto ai malati terminali vedo che la consapevolezza di questo diritto si va pian piano diffondendo, non solo tra le persone di cultura più elevata. È necessaria una crescita in consapevolezza delle persone, che le porti già in fase di diagnosi a pensare al percorso che si accingono a intraprendere. In particolare il testamento biologico può essere uno strumento utile nelle indicazioni circa l?inizio precoce delle cure palliative o sul luogo dove trascorrere gli ultimi istanti di vita. Gli stessi operatori sanitari devono modificare i loro atteggiamenti, abbandonando il paternalismo per giungere a un confronto paritetico e rispettoso della volontà dell?altro. Condivido il testo proposto da Veronesi, anche nel suo includere l?alimentazione e l?idratazione artificiali tra i contenuti che possono essere rifiutati attraverso il testamento biologico, coerentemente con il principio di autodeterminazione del malato. L?unica critica va al ricorso a un notaio: non per il costo dell?operazione (pagare la prestazione notarile sottolinea la consapevolezza) quanto per il fatto che in questo modo si esclude la possibilità per i malati più avanzati di accedervi: ci vorrebbe una modalità più capillare e più vicina ai luoghi della sofferenza. * direttore socio-sanitario Vidas

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