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Dico, Salvi critica il ddl del governo

A detta della Casa della Libertà c'è stato uno scontro in Commissione Giustizia tra Salvi e la Bindi. Clima disteso per la sinistra

di Redazione

Scontro tra Salvi e la Bindi in Commissione Giustizia, dove oggi è iniziata la dicussione sui Dico. Il presidente Salvi ha presentato il ddl del Governo, mentre le altre nove proposte erano già state illustrate. Secondo Castelli, Salvi avrebbe demolito il ddl Bindi-Pollastrini.
“Nella mia relazione in commissione giustizia ho evidenziato una serie di critiche tecnico-giuridiche al testo presentato dal governo e ho proposto che la commissione lavori su un testo unificato senza assumere quello del governo”, ha detto Salvi. ll presidente ha bocciato anche ufficialmente, in commissione, il testo che aveva gia’ sottoposto a critiche di natura tecnica. “Il ministro- ha aggiunto Cesare Salvi- e’ evidentemente di parere diverso” e vorrebbe che il testo base fosse quello presentato a firma congiunta Bindi-Pollastrini. Bindi, pur esprimendo il proprio disappunto sulla relazione di Salvi, ha comunque posto una sola pregiudiziale: “Non creare una forma paramatrimoniale, questo e’ l’unico vincolo”. Ma questo sembra essere l’unico punto su cui l’esponente diessino e’ d’accordo: “La Costituzione italiana ci pone un limite, contenuto nell’articolo 29. Quello che si e’ fatto in altri paesi, mi riferisco al matrimonio tra gay, in Italia non e’ possibile senza una modifica della Carta costituzionale”.

Alfredo Biondi, liberale di Forza Italia, è l’unico a destra ad aver presentato una pdl sulle convivenze: “Con il mio testo non mi presto a coprire il testo del governo”, dice, e non ci sta a essere strumentalizzato. “Salvi ha avuto il pregio di sollevare i problemi giuridici del ddl del governo”. Poi spiega la sua posizione: “Io propongo prima di tutto di elaborare un testo unico sui diritti che gia’ esistono, anche raccogliendo alcune sentenze della Corte costituzionale. Ho una visione contrattuale del problema, di un incontro di volonta’”. Poi ribadisce quello che non e’ disposto ad accettare: “Non accettero’ un testo in cui ci sia un simil-matrimonio scimmiottato. Per me e’ importante la volonta’ dei soggetti. Credo che lo strumento migliore sia la dichiarazione davanti a un pubblico ufficiale con valore notarile che stabilisce un rapporto di carattere civilistico”.

Tutti d’accordo invece sulla proposta della presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia Anna Serafini di promuovere, come Ulivo, gli Stati generali per le politiche delle famiglie.


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