Volontariato

Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo: verso i 60 anni

Un nuovo sito dell'ONU per prepararsi all'evento e un volume di Amesty sulla Cina, punto caldo della questione diritti umani 2008

di Sara De Carli

Il 10 dicembre 1948, a Parigi, veniva formata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Si apre quindi oggi l’anno che va verso i 60 anni della Dichiarazione: ma la Dichiarazione non è affatto vecchia o superata. Per questa ragione l’Onu inaugura oggi, simultaneamente in diverse città, il sito internet KnowYourRights2008 (sito in italiano www.conosciituoidiritti2008.org), che sarà ?un luogo di scambio per scaricare e pubblicare idee e informazioni sui diritti umani?. «In questa Giornata dei Diritti Umani diamo il via ad una commemorazione durata un intero anno in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani», scrive Ban Ki Moon nel messaggio ufficiale per questa giornata. «La Dichiarazione permane tuttora rilevante, come lo è stata il giorno in cui è stata adottata. Purtroppo le libertà fondamentali in essa contenute non rappresentano ancora una realtà per tutti. Troppo spesso, i governi mancano di volontà politica nell?applicare le normative internazionali che hanno così volentieri accettato. Questo anniversario rappresenta un?occasione per concretizzare questa volontà. Abbiamo l?opportunità oggi di garantire la realizzazione di questi diritti e di trasformarli in una realtà vera e propria affinché possano così essere noti, compresi e goduti da tutti, ovunque. Spesso sono proprio coloro che necessitano più di altri la protezione dei propri diritti umani che hanno anche bisogno di essere informati in merito all?esistenza di tale Dichiarazione e, soprattutto, di sapere che essa esiste per loro».

Sul sito c’è un quiz per testare la propria conoscenza della materia, un “wall of events” per pubblicare e vedere tutti gli eventi sul tema, le news, un angolo per i bambini ricco di materiali tarati apposta per fare educazione sui diritti umani, insieme al Piccolo principe.

L’argomento dei diritti umani è oggetto di una discussione dai toni piuttosto accesi proprio in questi giorni, a proposito dei Giochi Olimpici in Cina. ?Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani? aveva detto nell?aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato olimpico di Pechino. E convinse il Comitato olimpico internazionale ad assegnare alla Cina i Giochi olimpici 2008. Un Rapporto di Amnesty International, presentato nel week end alla fiera “Più libri più liberi” di Roma, analizza il divario tra quel solenne impegno e la realtà dei diritti umani in Cina, denunciando in particolare quattro forme di violazione dei diritti umani: le limitazioni alla libertà di stampa off line e on line, le vessazioni e minacce nei confronti dei difensori dei diritti umani, la sempre massiccia applicazione della pena di morte (l’80% delle esecuzioni avvengono in Cina) e l?ampio uso della detenzione senza processo.

Il volume, “Pechino 2008. Olimpiadi e diritti umani in Cina” (Ega libri, 96 pp., 10 euro) si chiude con le “Raccomandazioni di Amnesty International”. Amnesty chiede:

  • di rendere con urgenza più efficaci le riforme nel campo della pena di morte
  • di abolire la rieducazione attraverso il lavoro
  • di decidere che le decisioni sulle detenzioni non siano più di competenza esclusiva della polizia
  • che la municipalità di Pechino non faccia più uso della detenzione senza processo per ripulire la città prima e durante le Olimpiadi
  • che le libertà concesse ai giornalisti stranieri siano estese anche ai mezzi di informazione cinesi
  • che venga abolita la censura

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