Welfare

Diamanti insanguinati, salta l’intesa sulla certificazione

Il tema e' stato all'ordine del giorno di una conferenza a Ottawa

di Gabriella Meroni

Gli sforzi del premier canadese Jean Chretien, presidente di turno del vertice del G8 che si svolgera’ in giugno, per giungere a un accordo per alleviare la poverta’ in Africa rischiano di fallire se non si arrivera’, prima, a un’intesa per eliminare il commercio dei cosiddetti ”diamanti insanguinati”. Il tema e’ stato all’ordine del giorno di una conferenza a Ottawa, con delegazioni di 35 Paesi, agenzie internazionali ed esperti ed esponenti dell’industria dei diamanti, che hanno vanamente tentato di trovare un’intesa sull’autenticazione e la certificazione dei diamanti a livello internazionale, come previsto dalla proposta delle Nazioni Uniti nota come ‘Kimberly Process’. L’idea e’ quella di ”riconoscere l’importanza di eliminare i legami tra lo sfruttamento delle risorse economiche e i conflitti violenti in Africa”. ”Fino a quando non si risolve la questione della sicurezza e della pace in Africa -ha detto uno dei partecipanti alla conferenza, il deputato liberale canadese David Pratt- vi e’ poco da sperare quanto a sviluppo sociale ed economico dei Paesi in conflitto”. Chretien ha ripetutamente riaffermato l’impegno a mettere l’Africa al centro del Vertice di Kananaskis, che si svolgera’ il 26 e 27 giugno e che sara’ preceduto, a meta’ giugno, da incontri di ministri degli Esteri degli Otto (i Sette piu’ la Russia) a Whistler, il 12 e 13 giugno, e delle Finanze ad Halifax, il 13 e 14.


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