Di cose semplici come il messaggio di un alunno finito nel Nord dell’Europa per curare una malattia congenita dopo essere transitato in una tua classe perché per un primo periodo le cure più adatte erano a Milano.
Di queste semplici parole appaganti si nutre, qualche volta, il tuo lavoro di insegnante:
– Salve prof , le racconto che sto per finire la terza in Svezia e dopo studierò turismo al liceo e scrivo poesie e canzoni ogni tanto e quando le scrivo mi sento libero. Scrivo in tre lingue diverse e mi piace. Va bene, sicuramente la starò disturbando.
Le mando un saluto. A presto, con affetto.
– Non mi disturbi! Mi premi con una breve sequenza di parole che mi fa sentire… libero! Un abbraccio, aggiornami sempre e soprattutto scrivi poesie! Il prof
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