Non profit

Diagnosi precoce con il test del sangue, accordo per svilupparla

Accordo per sviluppare la tecnologia messa a punto dall'Istituto dei Tumori di Milano

di Redazione

Un semplice esame del sangue per scovare il tumore al polmone in fase molto precoce. E riuscire cosi’ a batterlo. La scoperta dei ricercatori dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano potra’ essere sviluppata grazie a un accordo firmato con BioVitas Capital Llc, un incubatore biotecnologico fondato dal finanziere italo-americano Gabriele Cerrone. A occuparsene e’ GenSignia Inc., societa’ creata ad hoc con un investimento di 15-20 milioni di dollari in due anni. Il contratto – che mettera’ a disposizione i fondi per far approdare la scoperta alla pratica clinica nel giro di tre anni – ha come “oggetto lo sviluppo della ricerca sui brevetti depositati per mettere a punto il percorso e gli strumenti che permettano di identificare le persone a rischio di tumore del polmone e di arrivare a una diagnosi precoce”. L’obiettivo e’ sviluppare l’innovativa tecnologia messa a punto dai ricercatori dell’Int milanese per fornire in un futuro prossimo un test ematico diagnostico accessibile a tutti. “Potremo ottenere risultati piu’ precisi sull’efficacia” della tecnica “arruolando circa 5.000 persone a rischio – spiega Ugo Pastorino, direttore del Dipartimento di chirurgia dell’Int – che sottoporremo al test ematologico per la diagnosi del tumore polmonare. In base ai risultati che otterremo, e grazie ai fondi investiti, potremo quindi finalizzare il test ematologico nei prossimi 3 anni rendendolo accessibile a tutti”. Il lavoro dei ricercatori milanesi, condotto in collaborazione con Carlo Croce dell’Ohio State University, e’ stato pubblicato di recente su Pnas.

 

Il nuovo test del sangue sara’ sviluppato da GenSignia Inc., la nuova societa’ che Cerrone, il finanziere a ‘caccia di cervelli’, ha appena creato intorno alla tecnologia. L’utilizzo nella pratica clinica potrebbe permettere di individuare i tumori al polmone prima che eventuali noduli siano visibili attraverso la Tac spirale, a cui comunque l’esame verra’ affiancato. “Per individuare e monitorare le persone a rischio di questo cancro potrebbe bastare una semplice analisi del sangue – sottolinea Cerrone – che potra’ venir integrata nel check-up annuale senza generare particolari fastidi al paziente o eccessivi costi al sistema sanitario. Il progetto e’ partito in tempi brevissimi, abbiamo ingranato la quinta”. Tempi a cui i ricercatori italiani non sono abituati. “Per la prima volta nella mia carriera – afferma Gabriella Sozzi, direttrice della struttura complessa genomica tumorale dell’Int – una scoperta scientifica importante puo’ essere sviluppata senza interruzioni e in maniera veloce ed efficiente, grazie al finanziamento del progetto attraverso la collaborazione con BioVitas. Un’occasione preziosa per i risultati gia’ molto incoraggianti della nostra ricerca”.

 

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