Politica

Di Maio e la Sea Watch, un vero esempio di stupido buonismo

di Riccardo Bonacina

La crisi della Sea Watch, la nave che nessuno vuole, dura ormai da 16 giorni. Prima di oggi, i migranti salvati nel Mediterraneo erano rimasti in mare al massimo 11 giorni prima di sbarcare: fu il caso Diciotti, tra il 15 e il 26 agosto dell’anno scorso. Ovvio che si è ormai di fronte a una crisi umanitaria di fronte alla quale l’ignavia e il silenzio di Italia ed Europa sono da vergogna. Possibile che un Unione di 500milioni di persone non sia in grado di ospitare 49 persone (i 32 della Sea Watch e i 17 della Sea Eye)?

Ieri dopo 15 giorni di silenzio, da Novi Ligure, è intervenuto il vice premier Di Maio: «Non arretriamo sulla politica migratoria, che ha permesso di ridurre in modo considerevole gli sbarchi, ma quando si tratta di donne e bambini siamo pronti a dare una lezione a tutta l'Europa e ad accoglierli. Ci sono donne e bambini da 15 giorni a un miglio dalla costa maltese la Ue mette la testa sotto la sabbia, Malta non fa il suo dovere: è una cosa ignobile».

Quattro righe imbarazzanti che hanno l’obiettivo di smarcarsi dal cattivismo di Salvini senza contestare il merito delle politiche razziste messe in campo dal ministro dell’Interno (del resto Di Maio ha costretto i suoi a votare il decreto sicurezza senza ammettere eccezione alcuna e alcun emendamento ed espellendo dal Movimento i senatori che non hanno votato il decreto). Di Maio che continua a considerare il popolo come una massa di individui per lo più imbecilli ci ammannisce una spruzzata di becero, questo sì, buonismo uscendosene con l’ideona: accogliere madri e figli (5 donne con 7 figli su 49!). Chi se ne frega poi se si separano famiglie.

"Se l’Italia fosse stata davvero disposta ad aiutare queste persone – commenta un volontario della Sea Wacht 3 – avrebbe dovuto offrire subito uno dei suoi porti, accelerando lo sbarco e avviando la redistribuzione nell’Ue, senza infliggere a persone già molto provate anche una permanenza così lunga e immotivata in mare e in pieno inverno”. Già, tanto più che già da ieri è noto che almeno 4 Paesi europei (Germania, Francia, Olanda e Portogallo) hanno dato la disponibilità ad accogliere quote di migranti della Sea Watch e della Sea Eye che ha soccorso il 29 dicembre scorso altri 17 migranti.

L’uscita di Di Maio è quindi non solo fuori tempo massimo ma del tutto irrilevante, e in quattro righe quattro, sotto il velo di becero buonismo (“Nessun bimbo deve restare in mare”) non solo fa saltare una trattativa giunta a buon punto con gli altri Paesi europei, ma fa almeno 3 affermazioni scorrette e sbagliate.

1) Di Maio avrebbe dovuto dire che quelle 49 persone tutte, donne, uomini e bambini sono innanzitutto persone umane e che giuridicamente sono naufraghi, nessuno di loro è clandestino;

2) Di Maio avrebbe dovuto sconfessare la linea politica di Salvini e le sue scelte in materia d’immigrazione ma come poteva farlo dopo che aveva costretto il suo gruppo a votare quelle norme di chiara impronta razzistica (ecco perché)? Non scordiamoci poi che la proto alleanza tra i due nasce quando all’unisono, un anno e mezzo fa, furono protagonisti dell’attacco alle ong (Taxi del male è un Copyright di Di Maio);

3) Addirittura di Di Maio sposa la linea di Salvini sul “spezzeremo le reni a Malta”, dimenticando che tra giugno e dicembre 2018, a Malta sono sbarcate 1.124 persone (contro le 9.940 in Italia nello stesso periodo). Vi sembrano poche? Malta ha 460.000 abitanti. Facendo le proporzioni, è come se in Italia in sette mesi fossero sbarcate 148.000 persone.

Non so se Luigi Di Maio sia semplicemente stupido o piuttosto un bugiardo seriale in malafede attento solo a calcoli elettorali e alla competizione (per me assai finta) con l’altro vice premier, di certo i suoi comportamenti fanno tornare in mente le parole del grande Dietrich Bonhoeffer da rileggere:

«Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell’autodissoluzione, perché dietro di sé nell’uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupidità non abbiamo difese. Qui non si può ottenere nulla, né con proteste, né con la forza; le motivazioni non servono a niente. (…) Perciò è necessario essere più guardinghi nei confronti dello stupido che del malvagio. Non tenteremo mai più di persuadere lo stupido: è una cosa senza senso e pericolosa. (…) Se vogliamo trovare il modo di spuntarla con la stupidità, dobbiamo cercare di conoscerne l’essenza. Una cosa è certa, che si tratta essenzialmente di un difetto che interessa non l’intelletto, ma l’umanità di una persona.» (Dietrich Bonhoeffer, La vita responsabile, San Paolo edizioni, pg 48-49)

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