Di cultura e di futuro.

di Noemi Satta

Nonostante il nome del blog, non si parla di cucina. Ma di cultura, in senso largo e ampio.

Per la precisione gli ingredienti di questo blog saranno cultura, accessibilità culturale, talento immaginifico di artisti o progettisti o operatori, poeti della resistenza di un settore morto o forse vitalissimo com’è quello culturale, e poi ancora territori, sensi e significati, cura e riguardo, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nella costruzione e nella fruizione della cultura. E ancora innovazione, creatività e sostenibilità in ambito culturale.

Iniziamo da una domanda: perché la cultura è importante ? Appadurai ne scrive nel suo saggio “La capacità di aspirare: la cultura e i termini del riconoscimento”, in A.Appadurai, Le aspirazioni nutrono la democrazia, et al./edizioni, e in sintesi risponde che la cultura è importante perché contiene la dimensione del futuro.

In periodo di magra e di orizzonti bassi, anche solo dirsi che la cultura è futuro suscita quello che Ermanno Rea chiama “l’entusiasmo dell’impossibile” o forse soltanto un lieve fremito di rivoluzione e tanta voglia di rimboccarsi le maniche.

Per raccontare  di scultori visionari, di paesi museo abitati e vivissimi, di territori marginali che innovano, di centri o progetti culturali che fanno qualità della vita. Di storie nascoste e tragitti inusuali.

E nei prossimi post, dopo questa introduzione, naturalmente parlerò anche di zuppe e di cosa c’entrano con la trasformazione, l’innovazione, la creatività.

 


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