Non profit

Di Blasio, Cnesc: 15mila posti sono troppo pochi

Il presidente della Conferenza degli enti riporta "perplessità per la diminuzione dei giovani in partenza, rispetto alle previsioni di Riccardi". Negli ultimi tempi è migliorata l'attenzione verso il servizio civile, "ma bisogna fare di più"

di Daniele Biella

"Siamo davvero perplessi. La neoministra Josefa Idem ha annunciato di avere trovato fondi aggiuntivi per il servizio civile, 62 milioni di euro anziché i 50 messi in preventivo, ma il numero totale dei giovani che verrà avviato è 15mila e non più 18mila come annunciato ben un anno fa dal suo predecessore Andrea Riccardi. Come è possibile?". Primo Di Blasio, presidente della Cnesc, Conferenza nazionale enti di servizio civile e uno dei due candidati alla presidenza della Consulta nazionale (che si è riunita ieri 4 giugno a Roma senza riuscire ad eleggere il presidente: Di Blasio e una rappresentante dei volontari, Silvia Conforti, hanno ottenuto lo stesso numero di voti e quindi l'elezione è rinviata al prossimo incontro, probabilmente il 26 giugno prossimo), è perentorio nel richiamare il mondo della politica ad avere la giusta attenzione verso la risorsa servizio civile, messa a rischio dai tagli e dalle scelte governative.

Agli enti bastano le 15mila partenze del bando previsto per settembre 2013?
Chiaramente no. Già 18mila erano pochi, ma perlomeno veniva stabilizzato il numero degli avvii al bando del 2011, l’ultimo e si assicurava una soglia minima di volontari in servizio, utile agli enti per continuare ad essere protagonisti all’interno del sistema allocando le risorse adeguate per garantire qualità. L'ulteriore diminuzione annunciata dalla ministra Idem, che comunque, come la presidente della Camera Laura Boldrini, ha dimostrato fin dall'inizio del mandato buona attenzione verso il nostro mondo, ci mette in seria difficoltà, tanto che mi sento di lanciare un allarme: con questi numero si scende sotto il livello di guardia, molti enti, soprattutto i più grandi, fanno fatica a preparare i progetti su numeri molto più piccoli rispetto a quelli a cui si era abituati fino a poco tempo fa (l'anno record del Scn, Servizio civile nazionale, è stato il 2006, con 46mila giovani avviati, ndr).

Perché pur essendo arrivati fondi aggiuntivi, il numero dei volontari è sceso?
E' proprio la domanda che facciamo alla neoministra, perché i conti non ci tornato. Probabilmente sarà cambiato il metodo di calcolo, ma noi vorremmo sapere come si è arrivati a questo punto. Siamo in attesa di conoscere il documento programmatico del Dipartimento gioventù e servizio civile, ieri in Consulta la responsabile, Paola Paduano, ci ha comunicato che è in via di elaborazione. Attendiamo fiduciosi.

Con l'insediamento del nuovo governo è cambiato qualcosa nell'interesse della politica verso il servizio civile?
Direi di sì. La novità più importante è stata la risposta diretta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al nostro appello per le celebrazione del 2 giugno: è la prima volta che accade, e il fatto che abbia rimarcato l'importanza del servizio civile è un bene. Poi c'è più di un centinaio di parlamentari che ha espresso appoggio all'appello della Cnesc alla vigilia delle elezioni, e ora molti stanno già confermando tale impegno con mozioni parlamentari e prese di posizione. Infine, sia l'incontro informale a cui ci ha invitato la ministra Idem venerdì 31 maggio, sia la visita di domenica 2 giugno di Laura Boldrini a una sede di servizio civile, quella dei Salesiani a Roma, sono stati un forte segno di vicinanza. La presidente della Camera ha detto di essere "stupita dal fatto che lo Stato rinunci a un investimento sicuro per il nostro paese", dato che, secondo ricerche esterne, un euro speso per il servizio ne genera quattro in termini di capitale sociale per l'intera collettività. E' chiaro che siamo sempre più stupiti anche noi, ma anche determinati a rilanciare una buona volta quest'esperienza, che nel corso di 12 anni di esistenza ha permesso a 300mila ragazze e ragazzi di dedicare un anno della propria vita agli altri e di costruire storie di pace e di difesa dei diritti, una difesa alternativa della Patria.

Come è andata la prima riunione della nuova Consulta, ripartita dopo otto mesi di blocco e una volta scongiurata la sua chiusura?
E' stato un incontro interlocutorio, per la presenza di nuovi elementi (per la composizione attuale vedi articolo in allegato, ndr): ci si è conosciuti, ma non si è entrati nel cuore delle questioni, cosa che avverrà nel prossimo incontro, nel quale verrà sicuramente eletto anche il nuovo presidente, che si avvicenderà a Licio Palazzini, presidente di Asc, Arci servizio civile.


 

 


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