Politica

Di Biagio: perché Silvia Della Monica non ha citato la versione dei fatti delle autorità congolesi?

Il senatore Di Biagio ha presentato un'interpellanza che chiede chiarimenti sull'audizione della vicepresidente Silvia Della Monica in Commissione Giustizia, la scorsa settimana.

di Sara De Carli

Il senatore Aldo Di Biagio ha presentato ieri una interpellanza parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri Boschi e Gentiloni sulle dichiarazioni fatte dalla vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali Silvia Della Monica nella sua audizione in Commissione Giustizia della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni ed affido (atto n. 2-00419). L’interpellanza chiede se non si ritenga opportuno convocare quanto prima la CAI – a luglio nella medesima sede la ministra Boschi, presidente della CAI, aveva annunciato l’intenzione di convocare la Commissione a settembre, cosa che non è stata fatta – e «avviare una nuova stagione fondativa dell'adozione internazionale», nel «confronto aperto e propositivo con tutti gli attori coinvolti». Prima di questo, però, l’interpellanza va a riprendere punto per punto le dichiarazioni della vicepresidente, chiedendo chiarimenti. Vediamoli.

Conflitto di interessi

Il primo punto toccato da Di Biagio è il conflitto di interessi interno alla Commissione, che è la ragione per cui la vicepresidente – l’aveva detto a la Repubblica, l’ha ribadito in Commissione Giustizia – ha convocato la CAI una sola volta in tre anni: uno dei 22 commissari Cai, quello espresso dal Forum delle associazioni familiari, mancherebbe del requisito di terzietà poiché nel suo direttivo c’è il rappresentante di un ente autorizzato alle adozione. Al Forum spetta di diritto nominare un commissario Cai in base all’articolo 4 comma m del DPR 8 giugno 2007, n. 108. Tale regolamento, nella consapevolezza del fatto che alcuni enti autorizzati fanno parte del Forum sin dalla sua nascita, prevede esplicitamente che il rappresentante designato dal Forum non possa essere di un ente autorizzato. Una volta emersa la questione del conflitto di interessi – sollevata secondo quanto riferito da Silvia Della Monica anche da alcuni enti autorizzati – si era tentato nel marzo 2015 di risolvere la questione con un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che escludeva il Forum, DPCM che però è di rango inferiore rispetto al Decreto del Presidente della Repubblica in questione. Da qui lo stallo. Di Biagio ora esprime «i dubbi circa l'efficacia di una normativa che non consente di superare una simile banale circostanza, bloccando per tre anni un organismo di 22 elementi per le criticità di uno solo di loro» e sottolinea come tale anomalia della mancata convocazione abbia di fatto nuociuto «al principio di collegialità alla base della Commissione, rendendone impossibile l'esercizio di quella pienezza di funzioni» della stessa.

Il Congo

In audizione la vicepresidente è tornata a parlare di fatti molto gravi accaduti nella Repubblica democratica del Congo, parlando esplicitamente di «traffici di bambini» e richiamando esplicitamente l'inchiesta condotta da "l'Espresso" prima dell'estate. «L'inchiesta pubblicata da Fabrizio Gatti su L'Espresso riporta fatti gravissimi di cui la Commissione è pienamente consapevole», ha detto Della Monica.

Questa affermazione, per Di Biagio, «rischia di suscitare un inutile quanto dannoso caso diplomatico» in quanto la vicepresidente Della Monica, avvalorando i contenuti dell’inchiesta dell’Espresso, non tiene in considerazione la documentazione inviata sui fatti dal presidente del Tribunale dei minori di Goma, il magistrato Charles Wilfred Sumaili Kanyongolo e dal procuratore generale di Goma, Daniel Saleh Katamea. Queste due note, inviate in agosto alla stessa Della Monica, nonché all’Espresso, al primo presidente della Corte d'appello del Nord-Kivu a Goma, all'ambasciatore d'Italia a Kinshasa e agli enti citati nell’inchiesta di Gatti, sono state pubblicate sul sito di Aibi. Queste note delle autorità congolesi dichiarano «false» le accuse dell’Espresso, parlano di «fatti mai esistiti» e controaccusano la Commissione di comportamenti illeciti in territorio congolese, contro le ordinanze del Tribunale stesso. Di Biagio cita tutti questi documenti, necessariamente noti a Silvia Della Monica, chiedendo ai ministro Boschi e Gentiloni se non ritengano opportuno «riferire circa il contenuto delle citate note, del 13 e 30 agosto 2016, quantomeno ai componenti della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, per garantire loro una maggiore completezza di informazioni sulle problematiche evidenziate».

A tal proposito AiBi, all’indomani della audizione di Silvia Della Monica in Commissione Giustizia, ha scritto alla presidente Donatella Ferranti, inviandole le due lettere del 13 e 30 agosto 2016, «che di fatto smentiscono quanto scritto dal giornalista Fabrizio Gatti nella sua inchiesta su “L’Espresso” di luglio 2016 e citata da Della Monica nel corso della sua audizione». Marco Griffini, presidente di AiBi, ha anche chiesto di essere audito nell’ambito della medesima indagine conoscitiva, prima che questa venga conclusa, «essendo state rese in una sede istituzionale e trasmesse via internet al largo pubblico dichiarazioni gravemente lesive dell’immagine e della reputazione dell’Ente che rappresento, anche attraverso l’esplicito riferimento a pubblicazioni giornalistiche contro cui il sottoscritto Ente ha agito nelle opportune sedi giudiziarie».

Le interrogazioni depositate in materia di adozioni internazionali da parlamentari di diversi partiti sono moltissime: finora soltanto una ha avuto risposta.

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