Qual’è il dispositivo della sparizione? Dove finisce il corpo? Di che colore sono le croci senza nome conficcate in una terra piena zeppa di corpi? Esistono spazi o rovine che testimoniano la scomparsa? Quanti litri di liquido possono produrre mille corpi disintegrati? e come arrivano a innaffiare le viscere della terra?
México 2015. I corpi disintegrati finiscono sempre in posti che hanno il nome che meno ti aspetti: Valle Bonito. Per disintegrare corpi nell’acido si scelgono verbi che riachiamano a gesti che non fanno paura. Pozolear, pozolear, pozolear, pozolear: cucinare pozole, zuppa a base di mais con pollo. Il sapore che definisce l’essenza di una terra nata e cresciuta di mais. Ma quando nell’essenza si inserisce un cortocircuito, il sapore irremidiabilmente cambia. Pozolear, pozolear, pozolear, pozolear: nel gergo dei narcos è l’azione che definisce la disintegrazione di corpi già inermi. Nelle valli piene zeppe di corpi “quando una delle madri volle interrare una delle croci nella terra, vede uscire una specie di lodo vischioso e rossastro”. Quando vedi tutta quella materia rossa capisci che “sono esseri umani che si mescolarono insieme dopo essere stati disciolti nell’acido” (Fernando, padre di un desaparecido). Quando i periti non possono neanche più recuperare il Dna dei desaparecidxs, si afferma la necessità e l’urgenza di trasformare l’assenza in memoria, riscattando i luoghi disegnati e costruiti dal crimine organizzato: “voglio che questo posto si trasformi in mausoleo” (Guadalupe, madre di un desaparecido).
In solo dieci minuti, il documentario El pie de página racconta, visibilizza e trasmette una possibilità per non perdere la memoria. Los pie de paginas sono note aggiuntive, escluse dall’argomento principale. Lxs desaparecidxs in México si sono trasformati in un pie de página che interrompe la versione ufficiale di un paese che vuole apparire democratico e in pieno sviluppo economico. Indispensabile da vedere.
Potete guardarlo al link: https://vimeo.com/101563591
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