Formazione

Deroga all’obbligo, il Miur torna a dire sì

Con tre cambi di idea in dieci giorni, oggi il Miur rassicura sulla deroga all'obbligo scolastico per i bambini appena adottati: «la circolare 338 verrà ripristinata in tempo per queste iscrizioni», dice il CARE dopo un incontro al ministero

di Sara De Carli

«Abbiamo trovato accordo con Miur sulla circolare 338. Il lavoro continua a fianco delle famiglie adottive». «A giorni chiarimenti del Miur in merito, ma permessa deroga». «Accolte tutte le richieste del coordinamento CARE. A breve seguiranno i chiarimenti e precisazioni del Miur sulla circolare che verrà ripristinata. Abbiamo ricordato al Miur l’urgenza, visto il termine delle iscrizioni al 28 febbraio».

Così, sui social, appena conclusa la riunione con i dirigenti del Ministero dell’Istruzione, il Coordinamento CARE dà notizia del felice esito dell’incontro odierno. La circolare 338, che consentiva la deroga di un anno per l’iscrizione alla scuola primaria per i bambini appena arriva in Italia con l’adozione internazionale, verrà ripristinata con i medesimi contenuti. Il Ministero aveva emanato una circolare il 4 febbraio, dopo anni di lavoro con i rappresentatnti delle famiglie adottive su questo tema, poi il 10 febbraio aveva fatto retromarcia sospendendo la circolare e ora, dopo quattro giorni, torna a dire "sì".

Monya Ferriti, presidente del CARE, spiega che «verranno tolti i riferimenti normativi contestati dalla Fish, mentre verrà dato maggior risalto all’articolo 114 che consente la deroga dall’obbligo scolastico». Si tratta di un riferimento normativo che non cambia nulla dei contenuti che al CARE stanno a cuore, avendo il CARE detto fin dall’inizio che loro e la Fish parlavamo di alunni differenti con esigenze differenti. Al Miur «abbiamo trovato molta disponibilità e abbiamo chiesto anche che i chiarimenti arrivino in tempi rapidissimi, in modo da essere validi già per il prossimo anno scolastico, a cui ci si sta iscrivendo proprio in questi giorni».   

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.