Welfare

Denuncia contro barbarie Usa a Guantanamo

Da parte di un gruppo danese d'aiuto alle vittime della tortura

di Paolo Manzo

Rappresentanti di un gruppo danese d’aiuto alle vittime della tortura hanno sollecitato oggi il governo di Copenhagen e la comunità internazionale a protestare per il trattamento inumano, brutale e inaccettabile riservato ai detenuti afghani nella base militare statunitense di Guantánamo (Cuba).    “Se tutto ciò seguita, è chiaro che si tratterebbe di un caso di tortura reiterato e quello che fanno gli statunitensi è profondamente tragico”, ha dichiarato all’Afp Inge Genefke, responsabile del movimento di difesa danese contro la tortura. “Gli statunitensi dicono che questi uomini non sono prigionieri di guerra e non meritano quindi di godere dei diritti della Convenzione di Ginevra, ma i detenuti sono comunque protetti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, che gli Stati Uniti hanno ratificato e che fa divieto qualunque trattamento degradante ed inumano”, ha spiegato la paladina danese dei diritti umani, che ha ricevuto in passato numerosi premi per la sua attività. Secondo la responsabile è inaccettabile e vergognoso che presunti membri della rete terroristica di Al Qaida siano legati, non possano né vedere né sentire e che sia loro tagliata la barba, un segno di dignità in Afghanistan. “Così non si lotta contro il terrorismo”, secondo Genefke che ha precisato che “gli Stati Uniti stanno usando gli stessi metodi incivili che pretendono debellare”.


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