Welfare

Denunce: il 15% dei marittimi sono schiavi

L'accusa arriva dall'Apostolato del Mare, organismo legato alla CEI, che assiste chi lavora sulle navi

di Gabriella Meroni

”Il 10, forse il 15 per cento dei marittimi imbarcati su navi della flotta mondiale lavorano in condizione di schiavitu’, ben oltre le 11 ore al giorne stabilite dalla normative internazionali”. Lo ha detto a Porto Nogaro, in provincia di Udine, don Giacomo Martino, direttore dell’Apostolato del Mare della Fondazione Migrantes impegnato nel compimento del ”Progetto per il Welfare per la gente di mare”. Don Martino ha infatti annunciato che ritorneranno finalmente a casa i cinque marittimi (due russi e tre birmani) che dal 26 luglio scorso erano rimasti a bordo della loro nave – ”Sea Star” – sequestrata nel porto di Porto Nogaro (UD) a causa di un sequestro conservativo disposto dal Tribunale di Udine per far fronte a debiti dell’armatore. Ad aiutarli a far ritorno dai propri familiari la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’Ufficio Nazionale per la Pastorale dei Marittimi che ha deciso di utilizzare fondi provenienti dall’8 per Mille. Secondo don Martino ”mancano gli standard di sicurezza, si vive con orari di lavoro interminabili e con salario minimo” e la situazione peggiorera’ in futuro quando entrera’ in vigore la normativa che prevede che solo le navi certificate possono approdare in porti certificati, mentre le altri dovranno affidarsi ad approdi precari. Una ventina l’anno le navi che vengono fermate per motivi di sicurezza. L’anno scorso L’Apostolato del mare e’ riuscito a far rimpatriare 6 equipaggi. Quest’anno il primo e’ quello di Porto Nogaro, L’Apostolato del Mare e’ l’opera ufficiale della Chiesa cattolica per il servizio pastorale alla gente di mare. Coloro che lavorano sul mare sono costretti a vivere in un contesto spesso ostile e a soffrire per lunghi anni i piu’ profondi disagi del migrante. ”La pastorale marittima coinvolge, oggi in Italia almeno 2 milioni di marittimi stranieri che, ogni anno transitano lungo gli oltre 8.000 chilometri di coste italiane. Abbiamo oltre 40.000 famiglie italiane coinvolte nel mondo del mare con familiari impegnati nel mondo marittimo e in quello della pesca”.


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