Analisi

Dentro l’impatto di Impact

La Direzione Impact di Intesa Sanpaolo ha calcolato gli effetti, a medio e lungo termine, dei 662 finanziamenti erogati nel 2023 al non profit per 189 milioni di euro complessivi. Lo studio, realizzato con Pwc, evidenzia tra l'altro quasi 4mila posti di lavoro creati e 15mila preservati. Un contributo utile anche per arginare fenomeni di "washing" socio-ambientale

di Nicola Varcasia

Quale impatto sociale si genererà finanziando un’organizzazione non profit? E come si fa a misurarlo? La questione interessa tutto il Terzo settore, perché è anche su questo terreno che si gioca la sfida dell’innovazione sociale. Ed è interessante anche per chi, quel finanziamento, lo eroga e intende rendicontare con trasparenza il proprio operato a tutti gli stakeholder.

In questa prospettiva, la Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, guidata da Andrea Lecce, divisione della banca (già Banca Prossima), che si occupa dei finanziamenti alle organizzazioni non profit, ha realizzato con il supporto degli esperti di Pwc, un report sulla valutazione dell’impatto, che VITA ha visionato.

Oltre il green e social washing

A oggi, premettono da Intesa Sanpaolo, il concetto di investimento sostenibile è ancora molto vago e l’assenza di standard consolidati per la misurazione ha fatto proliferare strategie di propaganda che sfociano spesso in quello che viene definito come green e impact washing.

Proprio per questo, per calcolare gli effetti che le iniziative finanziate genereranno nella società il Gruppo ha utilizzato un modello proprietario, sviluppato dalla Direzione Impact, il Rilevatore di IMpatto – Rim (vedi grafica sottostante, ndr), che ha preso in esame le buone pratiche e i più riconosciuti standard di misurazione internazionali.

I numeri dell’impatto

Il report  è strutturato in modo da rispondere ad altrettante basilari domande sulle 662 iniziative promosse da organizzazioni non profit e finanziate con 189 milioni di euro dalla Direzione Impact nel corso del 2023. La prima riguarda proprio il metodo: la valutazione, si legge nel documento, viene effettuata attraverso una metodologia proprietaria basata su un processo guidato, abilitato da una piattaforma tecnologica integrata nei sistemi della Banca. L’obiettivo è quello di misurare tanto gli output (ossia i risultati) quanto gli outcome (vale a dire gli effetti) delle iniziative finanziate e la valutazione è stata svolta considerando i settori e il territorio nei quali l’iniziativa si sviluppa nonché la tipologia d’impatto atteso.

Quali settori

Il quadro di sintesi mostra che i macro-settori in cui si concentra l’attività saranno l’assistenza sociale e protezione civile (con 50 milioni di euro), l’istruzione e formazione (37 milioni), la sanità e salute (35 milioni). L’utilizzo prevalente dei crediti sarà rivolto alla creazione di nuovi servizi o capacità (48% del totale). Le iniziative raggiungeranno l’operatività in tempi medi (19 mesi in media) e genereranno impatti a lungo termine (il 47% delle iniziative per 10 o più anni).

Fondamentale, per misurare l’impatto sociale di un finanziamento, il riferimento ai posti di lavoro

Il credito ottenuto è considerato fondamentale dai clienti: per il 59% delle iniziative non ci sarebbero state alternative al finanziamento della banca. Considerando tutte le iniziative finanziate a pieno regime, è stato rilevato un numero molto ampio di beneficiari all’anno, pari a 1,2  milioni. Dal punto di vista occupazionale, si stimano 25,8mila posti di lavoro da creare o preservare, di cui 18,8mila nelle organizzazioni finanziate e 7mila per effetto diretto sulle comunità di riferimento, con ricadute significative anche a vantaggio dell’ambiente.

Lo scopo dei finanziamenti

I finanziamenti deliberati sono stati classificati in sei diverse tipologie: la principale è il prestito chirografario, ossia senza garanzie reali (309 delibere, il 47% del totale). Le tipologie di finanziamenti con importi più elevati sono proprio i prestiti chirografari (65 milioni, pari al 34% del totale) e i prestiti garantiti da ipoteca o pegno (64 milion, pari al 34% del totale). Con riferimento alle finalità, il 33% dei finanziamenti mira allo sviluppo di attività esistenti, quali l’acquisto di immobili o terreni a supporto di servizi in essere, mentre il 29% all’acquisizione o ristrutturazione di immobili.

Come vengono usate le somme

L’obiettivo di impatto più frequente riguarda la creazione di nuovi servizi o l’aumento della “capacità” (ad esempio con la nuova prestazione che un ospedale potrà offrire in seguito al finanziamento ricevuto): sono 87 i milioni di euro destinati a questa finalità, pari al 48% del totale.

La parte rimanente dei finanziamenti sarà utilizzata per migliorare i servizi esistenti (44 milioni, pari al 24% del totale), per preservarne di esistenti (con 35 milioni, 19% del totale), a preservare i posti di lavoro (9 miliondi, 5%) o ad aumentarli (8 milioni, 4%).

In quanto tempo, per quanti anni

Il responsabile della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, Andrea Lecce

Le iniziative finanziate raggiungono la piena operatività mediamente entro 19 mesi dall’erogazione del finanziamento. Nello specifico, 330 iniziative (circa il 50% del totale) divengono pienamente operative entro un anno, mentre solo 40 (circa il 6% del totale) dopo tre o più anni. Le iniziative finanziate generano impatti, in media, per 6 anni e mezzo (a partire dal momento in cui diventeranno operative). In particolare, 314 iniziative (pari al 47% del totale) producono impatti per dieci o più anni, mentre 251 iniziative (pari al 38% del totale) per meno di cinque.

Fonti di finanziamento

Per quasi tutte le iniziative (633) il finanziamento deliberato dalla Banca è ritenuto dall’ente che lo ha ricevuto determinante (52% del totale) o utile (44% del totale) per perseguire gli obiettivi di impatto sociale o ambientale. È considerato marginale o invariante solo per 29 iniziative, pari al 4% del totale. Il 59% delle organizzazioni ha dichiarato che non avrebbe avuto alternative al finanziamento, pertanto più di metà delle iniziative non sarebbero state realizzate (vedi sotto il dettaglio, ndr). A livello geografico, il Sud registra la percentuale più alta di iniziative senza alternative, seguita da Nord-ovest, Isole, Centro e Nord-est.

Dettaglio delle organizzazioni che non avrebbero avuto altra opportunità di credito

Posti di lavoro

Molto importante è anche il calcolo dell’impatto sociale rispetto al tema del lavoro. Le iniziative finanziate creeranno o manterranno il lavoro per 18.773 persone. In particolare, sono 3.732 i posti creati o da creare e 15.041 quelli da preservare. La maggior parte dei posti si concentra nel Nord-ovest (circa il 34% del totale dei posti di lavoro da creare e preservare) e al Sud (32%) e coinvolge i macro-settori sanità e salute (circa il 30%), assistenza sociale e protezione civile (27%) e istruzione e formazione (17%).

Nella immagine di apertura, un momento di Terapia ricreativa a Dynamo Camp a Limestre (Pistoia), la cui Fondazione ha partecipato alla valutazione di impatto di cui si parla nell’articolo. Foto dell’ufficio stampa.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.