Denis, dialogo per voce muta

Facce di amici, di ragazzi e ragazze contenti di andare in piscina, di giocare, di chiacchierare. Anche senza usare le parole. I protagonisti delle immagini scattate da Annalisa Mazzoli, 27enne fotografa di Modena, sono il ritratto della serenità. Della normalità, verrebbe da dire, se non si rischiasse di far risaltare, per contrasto, una caratteristica che accomuna tutti i soggetti: un handicap. «Come probabilmente la maggior parte delle persone», spiega Annalisa, «non conoscevo da vicino questa realtà, che correva parallela alla mia senza incrociarla. Una realtà che spesso intimorisce, perché non è sempre facile accettare la diversità degli altri, né tantomeno scoprirne il valore e la ricchezza». Cosa che invece ad Annalisa è riuscita benissimo, grazie alla collaborazione dei giovani seguiti dal Coordinamento provinciale associazioni handicappati Treviso, che l’hanno accolta tra di loro, permettendole, con spontaneità e dolcezza, di realizzare il reportage. «Mi hanno dato quell’affetto che raramente si riceve in modo disinteressato», conferma Annalisa, «mi hanno preso per mano e portato nel loro mondo: il resto era al di fuori, lontano dalla quotidianità, dalle preoccupazioni. In quel momento esistevamo solo noi e le nostre emozioni». Emozioni che Annalisa ha anche utilizzato come lavoro finale per diplomarsi a Fabrica, il famoso atelier creativo Benetton (dove non a caso ha lavorato per anni un altro ritrattista particolare, Oliviero Toscani). Una foto cui è particolarmente legata? Forse quella di Denis (sopra), un giovane di 30 anni che nella foto, pur non potendo parlare, “dialoga” animatamente con un invisibile interlocutore. Le foto di Annalisa Mazzoli sono diventate anche una mostra su pannelli per Civitas, il salone della solidarietà di Padova, ma possono essere richieste per esposizioni da qualsiasi ente o associazione italiano. Per informazioni: mazzolia@hotmail.com