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Delpini: «Suor Luisa, una vita da santa», Papa Francesco: «Una martire»

I messaggi dell'arcivescovo di Milano: “Amano la vita, non vanno a cercare la morte là dove quattro spiccioli contano più di una santa donna; vanno a seminare parole di Vangelo, perché anche ai Paesi disperati si aprano via di speranza.” All'Angelus il ricordo del Papa

di Redazione

Di seguito il messaggio di cordoglio dell’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, per la morte di suor Luisa Dell’Orto.

«Non vanno a cercare i pericoli, ma i segni del Regno di Dio che viene, in mezzo ai poveri, tra coloro che sono importanti solo per Dio e ignorati da tutti. Amano la vita, non vanno a cercare la morte là dove quattro spiccioli contano più di una santa donna; vanno a seminare parole di Vangelo, perché anche ai Paesi disperati si aprano via di speranza.
Non vanno con programmi e presunzioni, con dottrine e pretese, vanno a offrire amicizia, in nome del Signore, vanno a dire la loro impotenza perseverando nella preghiera.
Non scelgono dove andare, vanno dove sono chiamate dal gemito meno ascoltato, vanno dove sono mandate per diventare preghiera, offerta, amiche, seme che muore per portare frutto.
Così vanno tante donne che percorrono le strade più pericolose del mondo, che abitano le case più indifese. Vanno e non fanno notizia.
La morte di suor Luisa Dell’Orto, piccola sorella del Vangelo, ci lascia straziati e sconcertati, diventa rivelazione del bene che ha compiuto e della vita santa che ha vissuto, diventa dolore e preghiera.
Esprimo a nome della Chiesa Ambrosiana la partecipazione al lutto dei familiari, al ricordo grato e sofferto di quanti l’hanno conosciuta, la certezza che la sua morte, così simile alla morte di Charles de Foucauld, unita alla morte di Gesù possa essere seme di vita nuova per la terra di Haiti e per lei ingresso nella gloria».

Anche il Papa l'ha ricordata nell'Angelus;

"Desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari e alle consorelle di suor Luisa Dell'Orto, piccola sorella del Vangelo di Charles De Foucauld, uccisa ieri a Port-au-Prince, capitale di Haiti". Così il Papa all'Angelus è intervenuto a proposito della morte di suor Luisa Dell'Orto. La religiosa che domani avrebbe compiuto 65 anni era originaria di Lomagna in provincia di Lecco (diocesi di Milano): dal 2002 si trovava in missione ad Haiti, dove svolgeva progetti anche in collaborazione con Caritas Ambrosiana.

"Da vent'anni – ha aggiunto Francesco – suor Luisa viveva là, dedita soprattutto al servizio dei bambini di strada. Affido a Dio la sua anima e prego per il popolo haitiano, specialmente per i piccoli, perché possano avere un futuro più sereno, senza miseria e senza violenza". "Suor Lucia ha fatto della sua vita un dono per gli altri, fino al martirio", ha concluso.

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Suor Luisa era nata a Lomagna (Lecco) il 27 giugno 1957. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico di Lecco, nel 1984 si laurea in Storia e Filosofia. Nello stesso anno entra nella Congregazione delle Piccole Sorelle del Vangelo di Lione. Nel 1987 parte per il Cameroun: vive a Salapombe, in una foresta, tra i Pigmei Baka, fino al 1990. Nel frattempo a Lomagna sorge il Gruppo Missionario a sostegno di questa popolazione. Nel 1994 consegue la laurea in Teologia in Svizzera. Dal 1997 al 2001 è missionaria in Madagascar, dove alle varie attività pastorali, insegna Etica Generale e Speciale.

Dal 2002 è missionaria ad Haiti. Insegna Storia della Filosofia e la Dottrina Sociale della Chiesa. Fa parte del Comitato di Redazione di una rivista locale. Con dedizione e altruismo, suor Luisa dedica la sua vita ai più poveri. La congregazione ha aperto una scuola primaria (frequentata da 300 bambini/ragazzi dai 5 ai 15 anni) e una cooperativa di ricamo formata da donne. E' sorta una piccola comunità cristiana cattolica e costruita una chiesa.

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