Non profit

Dellai: «Educa? Una sorpresa. Anzi due»

Parla il presidente della provincia di Trento

di Stefano Arduini

«Sono i giovani e gli insegnanti. I primi non me
li aspettavo così numerosi e interessati. I secondi si dimostrano una galassia vitale e pieni di talenti».
Le prossime edizioni? «Spero che mantengano la freschezza di questi esordi»
Che Rovereto da due anni a questa parte sia diventata la Cernobbio dell’educazione per Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, è quasi naturale. «La nostra Provincia è l’unica, insieme a quella di Bolzano, ad avere una competenza quasi piena sulla scuola». In altri termini il Trentino non si occupa solo del contenitore (gli edifici), ma anche dei contenuti (a partire dalla formazione degli insegnanti). È in questo l’humus che l’anno scorso ha dato vita a Educa su cui la stessa amministrazione ha investito circa 200mila euro per ognuna delle due edizioni 2008 e 2009.
Vita: Educa, almeno finora, è una scommessa vinta. Qual è il segreto?
Lorenzo Dellai: Qui non stiamo parlando di uno dei tanti convegni specialistici sulla scuola, ma di un evento sobrio, eppure anche fresco, in cui non si parla solo di scuola e dove il rapporto con gli stessi relatori è molto informale e diretto.
Vita: In termini concreti questo cosa significa?
Dellai: Chiunque verrà a Rovereto sarà colpito da due aspetti: il grande numero di giovani, non solo studenti, che affolleranno la città e il grande interesse che questo evento suscita negli insegnanti. In un colpo solo cadono due luoghi comuni. Quelli che descrivono i ragazzi come lontani e disinteressati, malgrado Educa non sia una rassegna di fuochi di artificio.
Vita: L’altra sorpresa?
Dellai: Sono proprio gli insegnanti. Una galassia piena di talenti, che troppo spesso rimane nell’ombra. Rovereto serve anche per far sapere al mondo della scuola quanto la loro missione sociale sia cruciale per tutta la nostra comunità. Educa chiama tutti noi a farci carico del bisogno educativo. Nessuno può sentirsi escluso da questo compito. Una società che dismetta la sua vocazione educativa è una società destinata a spegnersi.
Vita: Educa fra dieci anni. Come se la immagina?
Dellai: Spero che mantenga la stessa freschezza, e informalità. Che non si appesantisca. Educa sarà lo snodo fondamentale con cui il Trentino si rapporterà con i temi di frontiera. Non a caso proprio il giorno dopo la chiusura dell’edizione 2009, parte un’altra iniziativa che ha a che vedere col tema dell’educazione. Il primo raduno di tutti i missionari trentini in Africa. Sono oltre 100. Ci aiuteranno a capire che il mondo non finisce in casa nostra. Ci educheranno alla mondialità. Questo per dire che Educa non è un evento isolato. L’obiettivo ci è chiaro: trasformare il Trentino in un piccolo distretto dell’educazione.
Vita: Un’ultima domanda. Nel campo dell’educazione chi è il suo maestro?
Dellai: Non ho conosciuto don Milani, ma non posso dimenticare che il primo gruppo organizzato di studenti al quale ho partecipato si chiamava Gruppo don Milani. Da presidente ho anche sottoscritto un accordo in base al quale Barbiana è una tappa fissa del percorso formativo dei nostri insegnanti.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.