Sostenibilità

Delega ambiente “votata” via email

Lo denuncia oggi il WWF, indicando lo scandalo del voto a un "pacchetto legislativo chiuso"

di Benedetta Verrini

Nuova “puntata” nella preoccupante vicenda della delega ambientale. Oggi si è venuto a sapere, grazie a una denuncia del WWF, che i saggi nominati dal ministro dell’Ambiente quali consulenti per la redazione dei testi di riforma della normativa ambientale sono stati chiamati a pronunciarsi per via telematica, con una semplice email, esprimendo, salvo qualche eccezione, un parere favorevole.

Il WWF, che con l’Operazione Trasparenza un mese fa aveva pubblicato sul proprio sito i testi integrali degli schemi della nuova legge, afferma che ”questa scelta procedurale attuata dal Governo nega sia la dignita’ istituzionale e professionale di chi e’ chiamato a decidere. Istituzionale perche’ nega ogni possibilita’ concreta di intervento di merito a chi e’ preposto ad esprimere parere e fare osservazioni, professionale perche’ ordina ai saggi di esprimersi senza alcuna articolazione del parere che sono chiamati a fornire”.

”La commissione dei cosiddetti saggi – prosegue l’associazione – si e’ riunita complessivamente otto volto e solo nelle ultime due si sono affrontati in modo puntuali questioni di merito. Si puo’ dire che il lavoro vero dei saggi era iniziato solo a settembre. Prima che si completasse il confronto, col timore forse che alcune posizione di merito trovassero consenso anche da parte di coloro che pur non essendo esperti di normativa ambientale sono pur sempre giuristi, il Ministero dell’Ambiente ha cambiato linea di condotta e ha deciso di non procedere ad ulteriori incontri e di chiedere individualmente a ciascuno un parere sui testi elaborati dagli uffici. La cosa, gia’ gravissima in se’, ha assunto toni paradossali perche’ il parere richiesto con un ”si” o un ”no” unico per tutti i testi. Si e’ di fatto votato a pacchetto chiuso lasciando cosi’ intuire che il Governo intende presentare un unico provvedimento che racchiude le riforme in tema di rifiuti, acque, danno ambientale, bonifiche, valutazione di impatto ambientale ed emissioni in atmosfera. Non e’ stato ancora presentato alcun testo in tema di aree protette”.

”La scelta del decreto unico e’ stata fatta per imporre alle Camere una discussione di tutte le materie entro 30 giorni dalla data di assegnazione in Commissione – denuncia il WWF – scelta discutibile data la complessita’ delle materie. La legge delega infatti prevedeva il termine di 30 giorni intendendo questo per ciascun decreto legislativo, cioe’ per ciascuna materia; il fatto che il decreto sia invece unico per tutte le materie di fatto annulla ogni possibilita’ di analisi serie del Parlamento.

Si profila dunque una accelerazione ”ad occhi chiusi” della piu’ complessa riforma mai attuata in tema ambientale: a seguito del pronunciamento delle Commissioni competenti delle Camere, che dovranno essere attivate entro l’11 gennaio (un anno dall’entrata in vigore della legge delega) dopo aver sentita la conferenza Stato-Regioni, il Governo avra’ 45 giorni entro cui ripresentare alle Camere i testi eventualmente modificati; le Camere avranno quindi altri 20 giorni entro cui pronunciarsi, ma se il pronunciamento non dovesse avvenire entro tale termine si da’ comunque per acquisito. Da qui l’importanza dei 30 giorni della prima consultazione e quindi la scelta che portera’ verosimilmente a procedere con decreto unico omnicomprensivo”.

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