Sostenibilità

Delega ambientale, il WWF replica a Montezemolo

"Non semplifica, anzi alimenta il caos normativo"

di Redazione

Il presidente di Confindustria Montezemolo difende la delega ambientale approvata dal governo Berlusconi. E, a strettissimo giro di posta, arriva la replica del WWF, che ha fatto dell’opposizione alla normativa uno dei suoi cavalli di batttaglia. “Ci permettiamo di dire che il Presidente di Confindustria sbaglia, forse perché malconsigliato”, si legge in una nota del WWF. Deleg “Al di là di ogni questione di tutela ambientale, il WWF Italia ricorda a Luca Cordero di Montezemolo che il c.d. codice ambientale non costituisce un contributo valido alla semplificazione della normativa Ambientale. In questi mesi è emerso in maniera lampante come questo ?mostro? giuridico vada ad alimentare il caos normativo già esistente rispetto ai temi ambientali. Ed il caos non andrà solo a rendere ancora più difficile la vita degli operatori ma aggraverà anche il contenzioso tra Stato e Regioni, che già ricorrono innanzi la Corte costituzionale per riappropriarsi delle proprie competenze in materia ambientale”. “Il Presidente di Confindustria”, prosegue la nota “sembra poi ignorare la situazione di evidente contrasto con la normativa comunitaria se ritiene che il decreto legislativo 152/06 sia ?un buon lavoro che ci avvicina all?Europa? poiché, vogliamo ricordarlo a lui e a chi avesse ancora dubbi sulla reale gravità di quanto contenuto nel testo, siamo in procedura di infrazione su questioni che il testo ripropone identiche, se non peggiori, di quelle censurate dalla Commissione Europea ( es. rifiuti, VIA). In ultimo vogliamo sottolineare che il testo aveva come scopo quello di tutelare maggiormente il bene ambiente e non stupiscono affatto le dichiarazioni dei vertici di Via della Astronomia poiché, come già denunciato a suo tempo dallo stesso WWF, il testo di decreto ha avuto come redattore privilegiato proprio Confindustria che ha potuto interloquire e avanzare al Governo le proprie proposte ben prima degli altri soggetti che pur avendo diritto a partecipare alla redazione del testo, non sono stati mai consultati né coinvolti, cosa che invece è avvenuta con Confindustria”. “Per quanto riguarda il capitolo infrastrutture, non si capisce di quale programma del Paese Montezemolo parli. Infatti il programma delle infrastrututture strategiche impostato dal Governo Berlusconi e tuttora in vigore non fa alcuna scelta di priorità ma prevede di realizzare 235 opere per 531 progetti dal costo complessivo di 264 miliardi di euro (secondo i calcoli ufficiali dell?Ufficio Studi della Camera e del CRESME). Questa non è un?indicazione di priorità ma un?ipoteca sul bilancio dello Stato per il prossimo decennio. La coperta è corta, lo stato non ha soldi a meno chè non si voglia violare il patto di stabilità europeo (come ha tentato di fare più volte il Governo Berlusconi), ben farebbe il presidente di Confindustria a chiedere nuovi investimenti in ricerche e sviluppo, invece che in nuove strade in un paese in cui, unico in Europa oltre il 60% delle merci e oltre l?85% dei passeggeri viaggia su strada. Secondo il WWF Italia il Paese ha bisogno di una cura del ferro e quindi nel Nord Italia è importante ammodernare e potenziare le linee di valico e dedicare alle merci linee complementari quali la Medio padana e procedere ai quadruplicamenti dei binari, laddove necessario, in corrispondenza delle grandi aree metropolitane”. “Riteniamo invece strategico e fondamentale un reale impegno del mondo imprenditoriale nel campo dell?efficienza energetica che rappresenta una grande sfida per la riduzione delle emissioni ed un forte rilancio dell?innovazione tecnologica attraverso cui passa la reale competitività”.


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