Famiglia

Delbono saluta Pina Bausch

È morta ieri, a 69 anni, Pina Bausch, che con il suo "teatrodanza" aveva rivoluzionato il balletto. Cinque giorni fa le era stato diagnosticato un tumore.

di Sara De Carli

Diceva: “Quello che mi interessa non è tanto come si muove la gente, ma le emozioni nascoste nei loro gesti”. Oggi Pippo Delbono scrive: “Lei era il mio sogno”. A Vita, in un’intervista del 2008, l’aveva messa tra i suoi maestri. Ecco chi è, per Delbono, un maestro. Ecco chi è stata per lui Pina Bausch

Il teatro è corpo. Io ho iniziato con un teatro tradizionale, dove la forza trainante era nella psicologia dell’attore. Poi ho fatto l’esperienza del teatro dell’Oriente e ho scoperto il corpo. Il mio corpo di non danzatore piano piano ha trovato la sua dimensione, la sua capacità di muoversi, di stare sulla scena come un corpo che parla continuamente. L’incontro con la danza è stato decisivo, sì, soprattutto quello con Pina Bausch. Mi sono innamorato più del corpo e della danza che del teatro. Anche nel montare uno spettacolo sono molto coreografico, non seguo solo il testo, il senso delle parole: la mia è una drammaturgia del corpo, del come usi le mani e le braccia, o come non le usi, visto che si danza anche nell’immobilità. Il corpo ci dà la possibilità di comunicare al mondo, anche quello culturalmente diverso. È un messaggio universale, mentre le parole sono limitate. E comunque anche le parole vanno fatte danzare.

I miei maestri sono Riszard Cieslak, Iben Nagel Rasmussen, Pina Bausch. E anche Frank Zappa, che non ho mai conosciuto, ma mi ha insegnato a fare un viaggio onirico nella musica. Il maestro è qualcuno che ti insegna una tecnica, anche con durezza, che ti dà un modo di guardare il mondo. Il maestro non ti dice dove andare in montagna, ti insegna un passo: poi una volta che sai il passo, vai dove tu vuoi. Il professore invece ti insegna delle cose. Io ho tenuto seminari dove insegnavo solo a fare il passo del samurai. Allora i miei allievi dicevano: «Ecco, viene Delbono, tutta questa emozione e poi mi insegna solo un passo, per di più noioso?». Sì, ti insegno un passo. Ho poco tempo, non ti metto qua a emozionarti, ti do un passo, poi vai dove vuoi.

Leggi tutta l’intervista: Io sono l’ultras del teatro


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