Politica

Del Re: “Africa e Italia sempre più unite nella sfida per la sostenibilità”

L’Africa, con tassi di crescita tra i più alti a livello mondiale (una media del 5% tra il 2000 e il 2015 e una stima del 3,8% per il 2019) e una classe media emergente in forte aumento, attualmente composta da 300 milioni di cittadini africani, nei prossimi 10 anni sarà il mercato più popoloso, raggiungendo nel 2050 i 2,5 miliardi di persone. Un quarto della popolazione mondiale. Una sfida per il nostro sistema-Paese, come ha spiegato la viceministro intervenuta oggi all'Italia Africa Business Week

di Marco Dotti

All'Italia Africa Business Week, l'importante meeting tra aziende, istituzioni e orgnismi non profit in corso fino a oggi a Milano è intervenuta il vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Emanuela del Re.

È stata l'occasione per fare il punto sui rapporti del nostro Paese con il Continente africano. Il viceministro si è concentrata sui numeri: ”un volume di interscambio, tra Italia e Africa, cresciuto di oltre il 10% tra il 2017 e il 2018, raggiungendo i 40 miliardi di Euro nell’anno 2018".


Inoltre, le esportazioni sono cresciute del 3,3%, ammontando ad oltre 18 miliardi, e verso la sola area sub-sahariana queste hanno superato nel 2018 i 5,6 miliardi di euro, un incremento del 7,2% rispetto al 2017”.

L’Africa, con tassi di crescita tra i più alti a livello mondiale (una media del 5% tra il 2000 e il 2015 e una stima del 3,8% per il 2019) e una classe media emergente in forte aumento, attualmente composta da 300 milioni di cittadini africani, nei prossimi 10 anni sarà il mercato più popoloso, raggiungendo nel 2050 i 2,5 miliardi di persone. Un quarto della popolazione mondiale. Una sfida importante per il nostro sistema-Paese, tanto per le istituzioni, quanto per le aziende, quanto per gli organismi del non profit.

L’entrata in vigore dell’African Continental Free Trade Area (AfCFTA), ha spiegato del Re, "consentirà di dar vita ad un mercato integrato di oltre 1,2 miliardi di persone e un PIL pari a oltre 3,4 miliardi". Un'opportunità per il business, ma anche per ripensare le forme ibride della cooperazione.

Il viceministro ha infine evidenzianto il ruolo delle PMI e delle istituzioni nel sostegno all’industrializzazione e nell’adozione di processi produttivi improntati alla sostenibilità e, anche qui, il rapporto potenzialmente virtuoso fra i settori del profit e del non profit. Nel nome dell'industria 4.0 – tema di questo IABW – e dell'economia circolare, vera chiave per la sostenibilità.

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