Cultura

Degrado urbano ed emergenze sociali. A Saint-Denis è caccia alle “topaie”

Sovraffollate, fatiscenti, in condizioni igieniche preoccupanti. Ma ambite dalle agenzie immobiliari in cerca di nuovi spazi per Parigi che soffoca.

di Joshua Massarenti

Rue Gabriel Peri, nel centro storico di Saint-Denis. Dalla sua buca delle lettere tutta arrugginita, inchiodata a un muro fatiscente, un vecchio operaio immigrato prende una busta con stampigliato il simbolo del Comune. Delusione: il sindaco non gli comunica il trasferimento tanto atteso in una nuova casa, degna di questo nome. Qui dove vive, acqua e gas sono stati tagliati. Colpa del padrone di casa, che ha smesso di pagare le bollette e che si rifiuta di procedere ai lavori.Secondo i dati di un rapporto allarmante, il 38% della case di proprietà di privati in questa zona è «potenzialmente indegno». E, a dispetto di tutte le risorse messe a disposizione, per un immobile che esce da questa condizione, tre invece ci precipitano. Saint-Denis, alle porte di Parigi, ha un centro storico con 22mila abitanti, una grande basilica meta di turisti, lo stadio spettacolare dove la Francia conquistò il Mondiale nel 1998. Ma nonostante queste buone credenziali, qui gli appartamenti hanno una grandezza media di 40 metri quadri. Le famiglie si stringono in questi spazi esigui. I lavoratori condividono queste stanze decrepite. Nel 15% dei casi hanno livelli di sovraffollamento allarmanti. Le condizioni igieniche vanno di conseguenza: perdite d?acqua dappertutto, i topi scorazzano, molti bambini sono colpiti dal saturnismo. Ma nessuno si muove. Alle porte infatti ci sono gli immobiliaristi che hanno individuato in questa terra di banlieue dotata però di centro storico, una zona su cui puntare per dare sfogo alla Parigi che soffoca: così i prezzi dei tuguri salgono, raggiungendo anche i 2.800 euro al metro quadro. Da non credere, viste le condizioni di queste case. Dall?altra parte c?è l?equivalente francese della sovrintendenza alle belle arti che chiede alla municipalità di vincolare la zona come patrimonio architettonico. Il risultato è la paralisi.Ma la situazione di Saint-Denis è solo la punta di un iceberg che ha dimensioni ben più vaste e che riguarda tutte le banlieue parigine a nord della metropoli e anche molte città di provincia. Come in America, anche in Francia i cittadini con redditi più alti hanno via via lasciato i centri delle cittadine che, come è accaduto a Saint-Denis, sono precipitati in un incredibile degrado. Secondo le statistiche, sarebbero ben 600mila le abitazioni in Francia al di sotto della soglia di vivibilità. Sono le case oggi controllate da quelli che vengono definiti ?le marchands de sommeil?, cioè i venditori di posti letto. Persone senza scrupoli che approfittano di una grande emergenza sociale per stipare nei loro tuguri migliaia di persone, ogni notte. Una situazione intollerabile che ha spinto la Fondation Abbé Pierre a lanciare lo scorso anno l?operazione «Sos taudis». Dove ?taudis?, tradotto, sta per topaia.


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