Welfare

Deficit teorico

di Flaviano Zandonai

Il pensiero teorico non se la passa benissmo di questi tempi. La sua rappresentazione di senso comune è soggiogata dalla retorica della “concretezza” che ormai dilaga oltre la Lega Nord e i confini del Veneto. Ma anche nella comunità scientifica le cose non vanno meglio: molta produzione è infatuata dal dato empirico che viene sezionato fino al parossismo perdendo di vista la cornice di senso e dunque con scarsi risultati esplicativi. E’ quindi il momento giusto per spezzare una lancia in suo favore. Anche perché di solito ci si accorge dell’importanza di una cosa quando non c’è (o non è disponibile in ugual misura) . Nel campo dell’impresa sociale, ad esempio, c’è proprio mancanza di teoria e se a dirmelo, nel breve volgere di qualche settimana, sono persone che producono conoscenza e promuovono lo sviluppo del settore allora si tratta dei classici due indizi che fanno la prova. In attesa che qualcuno intervenga, sperando in tempi non biblici e attraverso modalità accessibili, ci si può chiedere come mai si sia giunti a questo punto. Perché si tratta di una notevole inversione di tendenza. La struttura teorico concettuale, infatti, ha trascinato la fase di primo sviluppo dell’impresa sociale. Non che l’uovo sia nato prima della gallina, ma diciamo che il periodo di incubazione è stato breve. Ora invece succede il contrario: le fenomenologie etichettabili come imprese a finalità sociale sembrano moltiplicarsi e sfuggire a quelle che, a questo punto, appaiono come cornici teoriche vecchie e inadeguate. Come mai? Credo per una eccessiva compressione del campo di osservazione: a livello giuridico organizzativo (la cooperazione sociale), a livello territoriale (Italia, anzi alcune regioni centro settentrionali), a livello settoriale (una piccola partizione del welfare), a livello disciplinare (oligopolio di economisti e giuristi) e così via. Venticinque anni fa poteva funzionare. Oggi no. Risultato? Bisogna rincorrere esperienze che ormai sono ben oltre l’orizzonte semantico. Una sfida eccitante per chi ha davvero voglia di fare ricerca.

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