Welfare
Decreto Sirchia: soddisfazione delle comunit
Documento firmato da don Benzi, don Mazzi, don Pezzoli, Muccioli e altri: «Finalmente pari dignità»
Il decreto del ministro della Salute Sirchia sulla riforma dei Sert,”rimuove finalmente le cause che in questi anni hanno impedito una reale pari dignita’ tra servizi pubblici e privato sociale”. Lo sostengono, in un comunicato unitario i responsabili delle comunita’ per il recupero dei tossicodipendenti: don Oreste Benzi della Comunita’ papa Giovanni XXIII, don Antonio Mazzi della Fondazione Exodus, Andrea Muccioli della Comunita’ di San Patrignano, Gianni Cordova della Lega antidroga di Pescara, Alessandro Diottasi della Comunita’ Nuovo Mondo, don Chino Pezzoli della Comunita’ Promozione umana e l’Anglad che raccoglie oltre 50 associazioni di famiglie di ex tossicodipendenti. Secondo la nota, fino a ieri le persone con problemi di droga che volevano accedere ad un percorso di recupero in comunita’ ”dovevano essere in possesso di un certificato di tossicodipendenza rilasciato esclusivamente dai Sert. Questi potevano decidere se, in quali tempi e presso quali strutture del privato sociale inviare i ragazzi o se trattenerli nei servizi stessi spesso a mantenimento con farmaci sostitutivi per molti anni. Cio’ ha provocato situazioni allarmanti -prosegue il comunicato- perche’ da un lato il tossicodipendente tende ad invecchiare nei servizi ed a protrarre la propria dipendenza da metadone a dosaggi sempre piu’ alti, sviluppando in casi sempre piu’ frequenti disagi e malattie psichiatriche e dall’altro e’ portato ad optare sempre meno per percorsi di reale e completo recupero e reinserimento sociale”. Secondo il privato sociale con il provvedimento di oggi ”e’ data la possibilita’ alle comunita’ terapeutiche riconosciute, accreditate e dotate di una equipe multidisciplinare, composta da medici, educatori, psicologi, infettivologi, di stilare il certificato di tossicodipendenza e, quindi, di accogliere direttamente i ragazzi. Cio’ significa -conclude il comunicato- mettere i Sert in condizione di reale pari dignita’ con le comunita’, cosa sempre annunciata e mai avvenuta prima d’ora, garantendo la libera scelta di cura dei ragazzi tossicodipendenti e delle loro famiglie”
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