Politica

Decreto sicurezza. Mons. D’Urso (Consulta Antiusura): «scatenerà una guerra tra poveri»

Crescono le critiche a un provvedimento che produrrà solo insicurezza. L'allarme della Consulta Nazionale Antiusura

di Redazione

Il fenomeno delle migrazioni ci interpella su diversi livelli di responsabilità. Le istituzioni non possono legiferare solo in base a presunti vantaggi politici o economici. Devono essere esemplari nelle scelte, perché i cittadini debbono potersi rispecchiare nelle loro giuste decisioni. Il tema della mobilità umana va letto e affrontato in tutta la sua complessità che riguarda anche l’eticizzazione delle scelte di investimento e risparmio e un’economia attenta agli impatti sulla vita delle persone. Il Decreto Sicurezza va nella direzione opposta. È rivolto alla produzione inevitabile di “scarti umani” e guerre tra poveri, piuttosto che alla costruzione di modelli di sviluppo equi, inclusivi e sostenibili.

È l’appello della Consulta Nazionale Antiusura che analizza l’impatto sociale ed economico del Decreto sicurezza condividendo la posizione della Caritas Italiana. A destare maggiore preoccupazione è l’abolizione della cosiddetta “protezione umanitaria”.

“Il Paese corre due grandi rischi, da una parte di incrementare la mobilità clandestina delle persone, dall’altra di decostruire quella seppure fragile rete sociale che gli immigrati contribuiscono a costruire tramite le prestazioni di servizi alle persone e alle imprese. Nell’inverno demografico che attraversa il nostro Paese, i migranti rappresentano manodopera forte e giovane, che va aiutata ad integrarsi nel rispetto delle leggi che regolano la vita sociale e del lavoro. Non è realistico pensare che questa gente torni davvero a casa. Ce li troveremo più poveri, delusi e disperati nelle parrocchie, nei centri delle Caritas e nelle Fondazioni Antiusura nell’ipotesi migliore, in quella peggiore saranno reclutati dalla criminalità organizzata”, ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta Nazionale Antiusura.

“Si auspica pertanto che a questo decreto si voglia reagire e fermare lo sfascio costituzionale a cui si sta andando incontro. In queste ore si sta continuando a revocare l’accoglienza ai richiedenti asilo beneficiari della protezione umanitaria. Questa non è una forma gradata di protezione internazionale ma una misura che interpreta autenticamente il sacrificio di chi col sangue ha permesso alla nostra Italia di potersi vantare della Costituzione più bella del mondo. Questa politica dalla memoria troppo corta, visto che presto dovrà fare i conti con la realtà che non per tutti la storia è una maestra di vita", ha concluso Mons. D’Urso”.

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